Aerei da guerra israeliani ed elicotteri da combattimento hanno attaccato oggi la Striscia di Gaza governata da Hamas, uccidendo almeno 205 persone, secondo fonti sanitarie, nella giornata più sanguinosa per i palestinesi in oltre 20 anni.
Pubblicità
Militanti palestinesi hanno risposto lanciando missili dal sud di Gaza al di là del confine, uccidendo un israeliano e ferendone alcuni altri, dicono fonti mediche.
Denso fumo nero sale da Gaza City, dove i corpi di morti e feriti giacciono per le strade dopo oltre 30 raid aerei che hanno distrutto numerose installazioni della sicurezza, inclusi due palazzi in cui Hamas stava tenendo una cerimonia per nuove reclute.
Tra i morti il capo della polizia di Hamas, Tawfiq Jabber, il capo della sicurezza del gruppo islamico e il governatore di Gaza centrale, affermano fonti sanitarie.
Al quartier generale della polizia i soccorritori disperati urlano: “Allahu akbar (Dio è grande)” mentre trasportano morti e feriti. Un uomo gravemente ferito recita a terra versetti del Corano.
I militari israeliani hanno detto di aver colpito “infrastrutture terroriste” dopo giorni di attacchi con missili da Gaza verso Israele, aggiungendo di essere pronti ad ampliare l’operazione se sarà necessario, in particolare contro i leader di Hamas.
Il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak ha detto che l’operazione “non sarà facile né breve”.
“C’è un momento per la calma e uno per la battaglia, ora è arrivato il momento di combattere”, ha sottolineato.
Hamas ha promesso che scatenerà “l’inferno” per vendicare i suoi morti, anche con attentati suicidi in territorio israeliano.
LE REAZIONI INTERNAZIONALI
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha definito “criminale” la campagna aerea israeliana e chiesto alla comunità internazionale di intervenire.
Il numero uno dell’Onu Ban Ki-moon si è detto “allarmato” per “le gravi violenze e il bagno di sangue a Gaza” e ha chiesto un immediato cessate il fuoco nella Striscia come nel Sud di Israele.
“Pur riconoscendo i timori per la sicurezza riguardo i continui lanci di missili da Gaza”, Ban ha condannato in una nota “l’eccessivo uso della forza da parte israeliana, che ha portato all’uccisione e al ferimento di civili”.
Gli Usa hanno invitato Israele ad evitare di colpire civili nei suoi attacchi contro obiettivi di Hamas a Gaza, chiedendo al gruppo militante islamico di porre fine al lancio di missili e alle sue attività terroriste se vuole che i raid israeliani si fermino.
Il capo della politica estera dell’Ue Javier Solana ha intimato un immediato cessate il fuoco. “Siamo molto preoccupati da quanto sta avvenendo a Gaza. Chiediamo un immediato cessate il fuoco ed invitiamo tutti alla massima calma”, ha detto il suo portavoce.
Anche l’Egitto ha condannato i raid israeliani, sottolineando che cercherà di ristabilire una tregua tra le parti. I ministri degli Esteri della Lega Araba terranno un incontro di emergenza sulla situazione domani al Cairo per assumere una posizione comune su quanto sta avvenendo.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi chiede in una nota l’immediato stop alle ostilità. “Solo attraverso il dialogo, e non certo con le provocazioni e il ricorso alle armi, potrà essere trovata — afferma il premier – una soluzione stabile e duratura al conflitto in atto”.
Per il portavoce del Vaticano, “per quanto atteso, [il raid israeliano] impressiona per le sue proporzioni e per il numero delle vittime”. “Le speranze di pace torneranno ad allontanarsi”, ha commentato padre Federico Lombardi.
ESCALATION
I raid aerei di oggi hanno seguito la decisione del gabinetto per la sicurezza del primo ministro israeliano Ehud Olmert di ampliare la rappresaglia verso i palestinesi per i lanci di missili oltre confine dopo la fine, una settimana fa, di una tregua durata sei mesi mediata dall’Egitto.
Alla domanda se un’escalation possa includere attacchi diretti verso i leader di Hamas, un portavoce dell’esercito israeliano ha risposto: “Tutto ciò che appartiene ad Hamas può essere un obiettivo. Può interpretare questa frase come vuole”.
Un’offensiva di Israele durata cinque giorni in marzo ha ucciso oltre 120 persone, ma i raid di oggi con il loro bilancio di morti fanno di questa giornata la più sanguinosa per i palestinesi dalle rivolte degli anni Ottanta.
L’ala armata di Hamas, tramite il suo portavoce, ha detto che il gruppo islamico “impartirà al nemico una lezione che non dimenticherà mai”.
“Tutti i guerriglieri hanno l’obbligo di rispondere al massacro condotto da Israele”, ha annunciato in una nota la Jihad islamica, facendogli eco.
Un consigliere del ministro della Difesa Barak ha detto che l’esercito israeliano è pronto ad ampliare l’assalto se sarà necessario.
“L’operazione sarà condotta e ampliata come richiesto a seconda del giudizio dei nostri comandanti”, ha detto il consigliere a Reuters. “Siamo davanti ad un periodo che non sarà semplice né facile”.
Il premier israeliano Olmert aveva ammonito Hamas giovedì di porre fine al lancio di missili dal confine o di prepararsi a dure conseguenze.
“Non esiterò ad usare la forza di Israele per colpire Hamas e la Jihad”, aveva detto alla tv Al Arabiya, network molto guardato a Gaza.