Isae: Nel 2009 ha assunto meno di una impresa su tre

Nel 2009 meno di un’impresa su tre ha assunto e la maggior parte dei contratti siglati è a tempo determinato di durata comunque inferiore a un anno. È quanto emerge dalla rilevazione dell’Isae sul comportamento delle imprese, nella quale si sottolinea che “la profonda recessione che ha investito il nostro paese e l’intera economia mondiale ha colpito in modo particolarmente severo il settore industriale”

Dal rapporto “emerge un netto ridimensionamento della propensione ad assumere in tutti i settori e in tutte le ripartizioni territoriali: nel complesso, la percentuale di imprese che ha assunto è scesa dal 42,2% del 2008 al 28,6% del 2009”.
Risulta inoltre “che la maggior parte dei contratti di lavoro avviati nell’anno sono stati rapporti di lavoro dipendente a tempo determinato (con durata variabile da tre mesi ad un anno), e che i contratti a tempo indeterminato sembrano essere appannaggio soprattutto di individui già assunti da altre imprese”. In particolare, “un’idea del numero di assunzioni effettuate nell’anno può ricavarsi guardando alla percentuale di incrementi rispetto all’organico: gran parte delle imprese (il 65,2%) ha avviato un numero di rapporti di lavoro nell’anno per una quota pari al 10% dello stock del proprio organico; il 21,7% in misura variabile tra il 10 e il 20%, un minor numero di imprese (il 13,1%) in misura superiore al 20%”.

Nel documento Isae si legge ancora che la propensione ad assumere “appare più elevata nelle regioni del Nord (nel Nord Est e nel Nord Ovest rispettivamente il 30,1% e il 30,9%, ha effettuato almeno un’assunzione)” mentre nel Mezzogiorno, invece, la percentuale di imprese è stata pari al 26%. Il comparto manifatturiero relativamente più dinamico, ossia quello che ha presentato i flussi di assunzioni più consistenti, è quello delle imprese alimentari.
A subire maggiormente gli effetti della crisi, limitando le assunzioni, sono stati il reparto tessile e dell’abbigliamento, l’industria del legno e della carta, il settore editoriale e della stampa, l’industria della gomma-plastica e quella dei minerali non metalliferi e metalmeccanici. Quest’ultimo settore, inoltre, è quello più numeroso in termini di addetti.
Riguardo la tipologia di contratto, la forma prevalente di assunzione è stata con un contratto di lavoro dipendente a tempo determinato, utilizzata da quasi la metà delle imprese (50,1%, diventa la forma prevalente per il 60% delle Pmi), mentre i contratti di lavoro dipendente a tempo determinato costituiscono, con il 56,1 %, la maggioranza dei rapporti di lavoro avviati nell’anno. La maggior parte dei contratti a tempo determinato (il 53,7%) ha durata da tre a sei mesi e quelli superiori ai sei mesi sono scelti soprattutto dalle imprese più grandi.