IRAQ: Bush assume ispettori Onu

Non si trovano armi di distruzione. Appalto ai «privati»: Blix inferocito.

Poco prima dell’inizio del bombardamento di Baghdad, forze speciali statunitensi, britanniche e australiane si sono infiltrate nel deserto occidentale iracheno per impadronirsi di quattro siti che, secondo il Comando centrale Usa, avrebbero dovuto contenere lanciatori mobili, missili Scud e testate chimiche. Ma, informa The Washington Post (30 marzo), «la missione si è risolta con un nulla di fatto». Niente è stato trovato neppure in altri sei siti ispezionati: «Dopo 10 giorni di una guerra combattuta sotto la bandiera del disarmo, le truppe guidate dagli Stati uniti non hanno trovato alcun segno tangibile di armi di distruzione di massa irachene». Al Pentagono però fanno presente che la lista della Dia (agenzia di intelligence della difesa) comprende 300 siti e che probabilmente le armi di distruzione di massa si trovano in un raggio di 60 miglia attorno a Baghdad. L’amministrazione Bush, hanno dichiarato funzionari governativi, è decisa a «dare la caccia alle armi irachene», ma «senza le agenzie delle Nazioni unite che hanno ricevuto dal Consiglio di sicurezza il mandato per tale compito», ossia senza la Unmovic (la Commissione delle N.U. di monitoraggio, verifica e ispezione) e la Iaea (Agenzia internazionale per l’energia atomica). In altre parole, Washington ha deciso di costituire una propria commissione da sostituire a quella delle Nazioni unite. A tale scopo, sta «negoziando contratti con società private perché svolgano tale lavoro» e ha «iniziato a reclutare ispettori, così che rompano i loro contratti con la Unmovic e partecipino a un impegno parallelo sotto comando statunitense». Finora ha «reclutato quattro o cinque dei più esperti ispettori delle Nazioni unite, che si dimettono dalla Unmovic» per svolgere «ruoli non specificati» in una unità di intelligence sotto il comando del generale James Marks. Il capo della Unmovic, Blix, non ha ricevuto alcuna comunicazione da Washington, ma è venuto a conoscenza del reclutamento solo quando i primi tre ispettori gli hanno parlato dell’«offerta» dell’amministrazione Bush. Mentre questa sta letteralmente smontando la commissione delle Nazioni unite, assumendo parte degli ispettori (evidentemente quelli che appaiono più malleabili), Blix, «depresso e adirato», ha annunciato di non voler rinnovare il contratto con l’Onu che scade a giugno.

A questo punto, ha dichiarato l’ispettore russo Kirill Scheluchenko che fa parte della commissione delle Nazioni unite, «molto probabilmente gli americani troveranno antrace e altre armi chimiche nel territorio controllato dalle forze della coalizione» (Gazeta, 29 marzo). Tali armi, «dopo essere state scoperte, saranno distrutte rapidamente» e «non vi sarà possibilità che organismi indipendenti verifichino la loro esistenza». A garantire che si tratta veramente di armi di distruzione di massa irachene saranno gli ex ispettori delle Nazioni unite assunti dall’amministrazione Bush.