IRAN: EU3 SOSTENGONO USA NEL SOLLECITARE COMPAGNIE A LASCIARE TEHERAN

La decisione della Siemens emersa ieri sera segue di poco l’analogo passo preso dalle tre maggiori banche tedesche, Deutsche, Commerzbank e Dresdner. Informalmente, il Foreign Office britannico ha contattato compagnie come la Shell e la BP, ammonendole dei rischi di continuare a fare business con l’Iran. Il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha chiesto a Total e GDF di non aprire nuove transazioni in Iran. Lo scorso gennaio Shell e Repsol avevano sottoscritto un accordo preliminare con Teheran per lo sviluppo del giacimento di gas di South Pars, che ora è oggetto di una attenta valutazione. Fonti della compagnia anglo olandese ammettono, parlando con il Guardian, che la questione è «estremamente sensibile», considerando gli interessi del colosso dell’energia negli Stati Uniti. Le banche britanniche più criticate negli Stati Uniti per i loro rapporti d’affari con Teheran, HSBC e Standard Chartered, hanno ridotto le loro operazioni, mantenendo una «modesta presenza» a Teheran. Il sottosegretario di stato Usa per gli affari politici, Nicolas Burns, insieme al sottosegretario al Tesoro, Stuart Levey, hanno fatto frequenti viaggi in Europa per chiarire alle multinazionali europee che i loro interessi negli Stati Uniti avrebbero risentito da un proseguimento degli affari in Iran. I loro sforzi stanno dando risultati.