Intervista esclusiva da parte di S.E. Sun Yuxi, Ambasciatore Cinese in Italia

D.:) Si sono concluse da poco le celebrazioni per il 60° anniversario della Rivoluzione. I media italiani parlano poco e male della Cina dando sempre una versione ideologica e propagandistica della realtà cinese gradita soprattutto agli Stati Uniti. La Cina invece è sempre più un paese capace di condizionare in modo positivo la scena politica mondiale con la quale gli Stati Uniti debbono fare i conti. Come vede il futuro dei rapporti fra Stati Uniti e Cina?

R.:) Di recente, nelle relazioni sinoamericane si sono verificate diverse vicissitudini, dalla vicenda di Google alla vendita di armi americane a Taiwan, nonché la decisione del Presidente Obama di incontrare il Dalai Lama, che sono riportate anche sui giornali italiani.

Tutte queste vicende non sono nei desideri della Cina e la responsabilità delle quali non spetta alla Parte Cinese. Riteniamo che mantenere buoni rapporti tra Cina e Usa corrisponde agli interessi fondamentali dei due paesi, giova anche alla pace, alla stabilità e alla prosperità del mondo. Ci auguriamo che la parte americana abbia una visione strategica e lungimirante dei rapporti sino-americani, rispettando, in modo concreto, gli interessi vitali della parte cinese, correggendo le mosse errate e che gestisca con cautela le relative questioni e venga incontro alla parte cinese per promuovere lo sviluppo sano e stabile delle relazioni fra i nostri due paesi.

D.:) L’Asia è un continente in grande fermento e in veloce trasformazione. L’Org. Coop. di Shanghai continua a crescere di importanza nel contesto degli equilibri geopolitici del continente asiatico. Che valutazione dà la Cina di questa organizzazione così rilevante ma quasi sconosciuta in Italia?

R.:) Il Shanghai Cooperation Organization (SCO) è una organizzazione intergovernativa la cui fondazione è stata proclamata il 15 giugno del 2001. La superficie totale dei paesi membri copre 30,18 milioni di chilometri quadrati, i tre quinti del continente euro-asiatico; con una popolazione totale di 1,5 miliardi di persone, un quarto dell’intera popolazione mondiale.

L’organizzazione segue il principio definito lo “Spirito di Shanghai” caratterizzato dalla fiducia reciproca, mutui benefici, uguaglianza, rispetto delle diversità culturali, promozione dello sviluppo comune. L’obiettivo dello SCO è di consolidare la reciproca fiducia e il buon vicinato dei paesi membri, promuovere la cooperazione tra gli stati membri nei settori politico, economico, tecno-scientifico, culturale, educativo, energetico, turistico, ambientale ecc.

Inoltre, lo SCO, è funzionale per salvaguardare la pace, la sicurezza e la stabilità della regione e promuovendo un nuovo ordine politico-economico internazionale che sia democratico, imparziale e ragionevole.

D.:) Oggi la questione ambientale è una delle fondamentali issues per salvare il mondo dalla catastrofe ambientale. Sappiamo che da vari anni la Cina sta lavorando concretamente per una gigantesca riconversione ecologica del suo apparato produttivo al fine di realizzare una economia verde e sostenibile. La Cina, contrariamente ai paesi occidentali, ha raggiunto gli obiettivi prefissati dall’accordo di Kyoto, ai quali fra l’altro non era neppure tenuta ad adempiere. L’informazione italiana ben si guarda dal dire queste cose e per questo noi le domandiamo di spiegarci come il suo Paese sta proseguendo su questa strada.

R.:) Si è conclusa la Conferenza sui Cambiamenti Climatici a Copenaghen nel dicembre 2009. L’Accordo di Copenaghen ha riflettuto la volontà politica di tutte le parti per affrontare i cambiamenti climatici, ha ribadito il principio delle comuni ma differenziate responsabilità, ha salvaguardato il processo del negoziato sul doppio binario stabilito dalla Roadmap di Bali, ha stabilito che il testo bozza proposto dai presidenti dei due gruppi di lavoro ad hoc (AWGs), sia la base per i futuri negoziati, ha confermato le intese finora raggiunte. Tutto ciò getta le fondamenta politiche per promuovere il successo delle trattative del Roadmap di Bali, creando condizioni favorevoli alle cooperazioni internazionali sul tema dei cambiamenti climatici e delineando l’orientamento dei futuri negoziati. I cambiamenti climatici costituiscono una sfida comune all’umanità, alla quale la Cina attribuisce grande importanza e adotterà attivamente le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi lanciati per la riduzione volontaria dell’emissione cinese, ovvero, nel 2020 diminuire il 40-45% dell’emissione di CO2 all’unità di Pil, elevare fino al 15% del consumo delle energie primarie non fossili del consumo totale energetico, aumentare di 40 milioni di ettari le foreste e 1,3 miliardi di metri cubi la riserva forestale.

Quest’anno si terrà la Conferenza sui Cambiamenti Climatici in Messico. L’obiettivo è di concludere il negoziato della Roadmap di Bali. La Cina continuerà a svolgere il suo ruolo positivo e costruttivo, per contribuire assieme alla Comunità Internazionale alla conclusione del negoziato di Bali, e fare il possibile perché la conferenza possa ottenere i risultati complessivi efficaci e vincolanti che faciliteranno l’adempimento della Convenzione UNFCCC e il Protocollo di Kyoto