Intervista a Claudio Grassi, Senatore Prc e leader di “Essere comunisti”

«Puntano a cancellarci. E la campagna elettorale lo dimostra». A tre giorni dal voto, Claudio Grassi, senatore del Prc, leader dell’area “Essere comunisti”, formula un bilancio di quest’ultima fase elettorale, senza mancare di volgere uno sguardo al futuro: «Vi sono alcuni importanti dirigenti del partito che ragionano come se Rifondazione fosse una cosa del passato. Ma io sono straconvinto che se si pensa di cancellare la presenza di Rifondazione, il giorno dopo vi sarebbero migliaia di compagni e di compagne che la ricostituirebbero. Ed io sarei il primo».

Partiamo da un bilancio su questa campagna elettorale?
Fare una campagna elettorale è sempre impresa straordinaria perché ti costringe a misurarti con il tuo popolo e ad ascoltarne la durezza delle critiche oltre che a condividerne le speranze. Fino ad ora ho fatto 56 iniziative elettorali, prevalentemente comizi, ed è inutile non ammettere che questa è una campagna difficile. Innanzitutto perché si deve respingere questa offensiva del voto utile, poi perché occorre arginare la critica di chi si vuol astenere in conseguenza dei deludenti risultati ottenuti da Prodi. Puntano a cancellarci, anche se in queste ultime giornate, anche per le esagerazioni di Veltroni, mi sembra che si siano aperti spiragli per la Sinistra e per la nostra lista elettorale.

Le difficoltà non dipendono anche da questo forte bipolarismo imposto dai media?
E’ chiaro che i mass media cercano di rappresentare una competizione “a due” tra Berlusconi e Veltroni. Eppure io non vorrei parlare di Berlusconi, perché la nostra distanza e la contrarietà alle ricette che propone è totale. Vorrei parlare di Veltroni, perché credo invece che abbia esagerato. Innanzitutto ha impostato questa campagna con modalità che mi hanno indignato. Penso alla sua proposta di aumentare le pensioni di 400 euro quando in questi venti mesi di governo la Sinistra ha continuamente avanzato questa richiesta, nel governo erano presenti 20 ministri su 25 del Pd, e ci è sempre stato detto di no. Mi ha indignato anche l’accusa di aver fatto cadere Prodi quando tutti sanno che Prodi è caduto per ben altre cause. Mi ha infine molto indignato questa campagna sul “voto utile” per battere Berlusconi quando lui per primo non ha voluto costruire un’intesa con la Sinistra. Lo trovo disonesto.

Anche Prodi è sceso in campo accusando la Sinistra della sua caduta.
E’ vero esattamente il contrario. Per lealtà, e proprio per non fare cadere il governo, la Sinistra ha votato provvedimenti che non condivideva, mentre le forze centriste hanno spesso posto dei diktat anche nei confronti di cose concordate nel programma. Prodi è stato fatto cadere dai centristi e dal mode con cui Veltroni ha gestito il cambiamento della legge elettorale.

Franceschini ha indicato un percorso post elettorale che prefigura la cancellazione della Sinistra e il passaggio da una Repubblica parlamentare a una presidenziale. Che ne pensi?
Che a maggior ragione di fronte a proposte di questo tipo occorre che la Sinistra abbia una buona affermazione elettorale. Vogliono modificare alla radice la Costituzione, puntano a trasformare la democrazia italiana in un modello simile a quello americano. E’ sconcertante.

Anche dentro Rifondanone c’è chi auspica si acceleri su un processo unitario a Sinistra e si prospetti da subito una nuova fase costituente.
Alcuni importanti dirigenti del nostro partito ragionano come se Rifondazione fosse una cosa del passato. Non condivido per nulla questa ipotesi. Ritengo valida invece la proposta unitaria che abbiamo elaborato a Carrara: bisogna proseguire con la costruzione del soggetto unitario e plurale della Sinistra ma di pari passo con il rafforzamento del Prc. Come si fa a non vedere che il superamento di Rifondazione schiaccerebbe tutta la sinistra nel moderatismo e nel governismo? In ogni caso di tutto questo se ne deve parlare al congresso che, abbiamo tutti concordato, inizierà subito dopo le elezioni.