Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00271
presentata da ALBERTO BURGIO
mercoledì 6 dicembre 2006 nella seduta n.083
I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:
i documenti processuali relativi alla strage di Piazza Fontana del 12 dicembre 1969 a Milano (oltre 500.000 fogli di atti e istruttorie, nonché numerosi reperti e vario altro materiale fotografico ed audiovisivo) sono attualmente custoditi presso l’Archivio del Tribunale di Catanzaro in condizioni di tale deperimento da comprometterne la leggibilità e pregiudicarne la conservazione, al punto che i manoscritti e i dattiloscritti, in unica ed originale copia, rischiano di divenire inutilizzabili;
questo materiale non risulta fruibile, ai fini della consultazione e della ricerca archivistica, a maggior ragione a causa dell’assenza di qualsiasi procedura sistematica di ordinamento, indicizzazione e catalogazione;
il presidente del Tribunale di Catanzaro, Gregorio Greco, ha ripetutamente richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni sulle condizioni in cui versano le carte di Piazza Fontana, sollecitando accoratamente un intervento di «riproduzione informatica» del materiale ed un suo «riordino logico e cronologico»;
i familiari delle vittime della strage si sono rivolti, nel maggio 2005, all’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, reclamando un’operazione di digitalizzazione degli atti giudiziari con la motivazione che «eliminare anche un solo tassello di quel periodo» significherebbe «vedere i nostri morti innocenti morire una seconda volta»;
l’attentato presso la sede milanese della Banca Nazionale dell’Agricoltura segnò l’avvio, nel nostro Paese, di una particolare fase storica, nel corso della quale, fino al 1984, si verificarono 11 stragi (tra le quali quella di Piazza della Loggia a Brescia, quella del treno Italicus, quella alla stazione di Bologna, quella di Ustica) e 12.700 attentati che causarono 489 morti e 5.445 feriti;
l’attentato di Piazza Fontana fu la manifestazione eclatante e rovinosa dell’affermarsi, in Italia, della cosiddetta «strategia della tensione», ossia di quell’ordito eversivo che vide coinvolti il terrorismo, apparati legali dello Stato e servizi segreti al fine di esercitare sulla politica un’influenza tale da inquinare la dialettica democratica e da mettere a repentaglio lo stesso ordine costituzionale;
la memoria storica di una comunità è parte decisiva della sua identità e quanto più viene formandosi sulla base di atti documentali (accertativi della verità storica) collettivamente fruibili ed accessibili, tanto più favorisce i processi di crescita democratica e civile;
l’organizzazione e la disposizione ordinata delle fonti, in misure e modalità funzionali alla loro accessibilità, sono basilari in primo luogo per la costruzione della memoria storica delle giovani generazioni, nei confronti delle quali gli atti processuali possono svolgere appieno la funzione di base documentale;
a Brescia, in circostanze analoghe a quelle di Piazza Fontana, si è provveduto alla tutela e all’ordinamento delle carte relative al processo per la strage di Piazza della Loggia e alla loro conservazione nell’ambito di una «Casa della memoria»;
a Bologna è in corso d’opera l’edificazione di un «Museo della memoria per le vittime di Ustica» che, in collaborazione con la sede regionale dell’Istituto Ferruccio Parri, ospiterà i documenti attinenti alle indagini, alle perizie e agli atti istruttori del processo per l’abbattimento del Dc9 di Ustica;
il Ministro della giustizia ha di recente manifestato il proposito di adoperarsi affinché non soltanto sia salvaguardata l’integrità dell’intero fondo archivistico su Piazza Fontana ma sia anche realizzata una banca dati generale comprendente i materiali di tutti i processi per strage -:
quali misure il Ministro ed il Sottosegretario interpellati intendano assumere per sottrarre all’attuale grave stato di deperimento gli atti del processo sulla strage di Piazza Fontana;
se il Ministro ed il Sottosegretario interpellati non ritengano opportuno che le carte di Piazza Fontana siano sottoposte ad un intervento di sistematico riordino logico e cronologico e siano rese fruibili alla cittadinanza, alla comunità scientifica e a tutti i soggetti istituzionali, politici e sociali che avvertono il bisogno di conservare viva la memoria storica del nostro Paese, a cominciare dalle sue pagine recenti più rilevanti, spesso segnate dalla violenza e dal terrorismo;
se il Ministro ed il Sottosegretario interpellati non ritengano opportuno, in funzione di tali obiettivi, mettere a valore, attraverso l’istituzione di borse di studio e il finanziamento di specifici progetti di ricerca, il vasto patrimonio di competenze e risorse umane di cui le Facoltà umanistiche ed i Dipartimenti di storia contemporanea delle nostre Università dispongono;
se il Ministro ed il Sottosegretario interpellati non considerino indispensabile ed urgente l’individuazione di un luogo, informatico ma anche fisico, che funga da archivio e centro di documentazione storica generale sulla «strategia della tensione», rispondendo alle esigenze di concentrazione, conservazione, ordinamento e fruibilità di tutte le fonti relative a questa drammatica fase della storia repubblicana.
(2-00271)
«Burgio, Falomi, Acerbo, Duranti, Frias, Lombardi, Olivieri, Locatelli, Franco Russo, Zipponi, Tessitore, Cacciari, De Simone, Balducci, Mantovani, Zanotti, Di Salvo, Caruso, Siniscalchi, Perugia, Daniele Farina, Dioguardi, Folena, Andrea Ricci, Tranfaglia, Khalil, Smeriglio, Buffo, Provera, Schirru, Ferrara, Mungo, Mascia, Cardano, Cinzia Maria Fontana, Bellanova, Guadagno detto Vladimir Luxuria, Cogodi».