Incontro bilaterale tra comunisti portoghesi e italiani

Proseguono le nostre iniziative internazionali e gli incontri bilaterali con i partiti comunisti del mondo. Subito dopo la visita del segretario del Partito Comunista Siriano, Ammar Bagdache, sabato e domenica abbiamo ricevuto i compagni del PCP (Partito Comunista Portoghese): George Cadima, responsabile per le questioni italiane, e Angelo Alves, responsabile esteri.

L’incontro tra la delegazione di comunisti portoghesi e il segretario del PdCI Diliberto, insieme al Dipartimento Esteri del Partito, è stato positivo ed ha molto approfondito il tema della crisi economica.
Ci raccontano di una situazione sociale gravissima in Portogallo, la peggiore dal 25 aprile 1974: disoccupazione all’11% con punte del 25% per quella giovanile; crescita della povertà ,con quasi 2 milioni di persone che vivono sotto la soglia della povertà su circa 10 milioni di abitanti; impoverimento degli stessi lavoratori per effetto della riduzione dei salari e della compressione dello stato sociale. In questa situazione il PCP è l’unico partito che assume come programma minimo la Costituzione Portoghese, una della più avanzate del mondo, che definisce il Portogallo un paese che mira alla costruzione del socialismo (ovviamente tale carattere programmatico fu disatteso fin da subito, deludendo tutte le aspettative che la rivoluzione dei garofani aveva determinato).
La situazione politica non sembra meno difficile. Alle recenti elezioni presidenziali ha prevalso senza difficoltà il candidato di destra, anche per effetto delle profonde divisioni dei socialisti, malgrado siano al governo del paese. I risultati sono disastrosi, tanto che a novembre i portoghesi hanno dato vita ad uno dei più imponenti scioperi generali degli ultimi 35 anni. Le elezioni presidenziali sono state l’occasione per rafforzare il PCP, che ha presentato un suo candidato, riportando un buon successo in una situazione particolarmente difficile (oscuramento mediatico, campagne denigratorie anticomuniste e tese a promuovere una sinistra compatibile e buonista… tutte cose assai familiari a noi italiani).
La critica al modello di economico e politico di questa Europa è radicale. I compagni del PCP ci dicono che il federalismo europeo è intimamente connesso al neoliberismo e che l’odierno progetto dell’UE è pericoloso, poiché mira ad uscire dalla crisi con un balzo in avanti avventuristico che porta alla distruzione dello stato sociale e all’imposizione di rapporti quasi coloniali tra i paesi del centro dell’UE e quelli periferici, come prezzo politico da pagare per mantenere in vita l’euro nei paesi del Sud. Per i compagni del PCP il processo d’integrazione europea ha determinato una larga distruzione dell’apparato produttivo continentale ed una grave perdita degli strumenti di sovranità nazionale indispensabili per fronteggiare la crisi.
Il PCP vede come unica possibilità di soluzione il rilancio del movimento comunista internazionale e parallelamente di quello antimperialista. Per fare questo sa che bisogna adottare un approccio rispettoso delle differenze tra partiti, che tenga conto delle specifiche situazioni nazionali e che guardi alle cose che uniscono, non a quelle che dividono. Un approccio totalmente condiviso da Diliberto. È necessario, secondo i compagni del PCP, fare un salto di qualità per riuscire a promuovere campagne e ad azioni comuni sempre più efficaci e condivise.
Il PCP è uno dei partiti comunisti più autorevoli e rispettati in Europa e nel mondo. Insieme al KKE è stato il grande promotore degli incontri internazionali del Solidnet. Vanta una quantità incredibile di relazioni con partiti comunisti, progressisti ed antimperialisti in tutto il mondo.
Fatti questi che rendono la loro visita in Italia, su invito del PdCI, ancor più significativa. Il nostro Partito ne esce più consapevole e più forte sul piano delle relazioni internazionali. Una condizione indispensabile per trarre, dall’internazionalismo, la necessaria linfa vitale per affrontare le grandi battaglie politiche di casa nostra. Siamo parte di un movimento mondiale che ogni giorno è più vasto e più forte. Non dobbiamo mai dimenticarcelo.

*responsabile esteri Pdci