In visita al CPT di Lampedusa… spopolata!

Grandi camerate lucide e pulite, appena 11 migranti, molto silenzio. Questo ha trovato Giovedi 15 Settembre la delegazione di parlamentari europei nel Centro di Permanenza Temporanea di Lampedusa.
Il dato é ovviamente impressionante: la piccola isola del Canale di Sicilia è ogni anno meta della disperazione per migliaia di migranti, con una presenza media all´interno del centro che supera le 400 persone con punte anche vicine al migliaio, solitamente ammassati in condizioni igieniche e di vivibilità quantomeno precarie e con un trattamento da far pensare a veri e propri lager.
La visita della commissione parlamentare “giustizia, sicurezza e libertà”, già ampiamente preannunciata, aveva l´obiettivo di raccogliere materiale, o osservazioni, sulle pluridenunciate deportazioni, alla luce dei recenti accordi tra il Governo italiano e quello libico. Nulla di fatto, i parlamentari si sono trovati di fronte ad un centro ripulito e spopolato per l´occasione, tanto da far dire al leghista Borghezio (forse mai arrivato tanto a sud!)”questo è un hotel a cinque stelle, anch´io ci dormirei”. Ma dei vecchi “soggiornanti” non c´è traccia, già dal mattino il funzionario di Polizia Vincenzo Delicato annunciava l´impossibilità di disporre dei registri dei trasferimenti, ma, se ogni provvedimento di espulsione deve essere convalidato da un giudice, com´è possibile che tanta gente sparisca nel nulla senza lasciare traccia?
“Almeno 200 persone, per la maggior parte egiziani, palestinesi ed iracheni – dichiara Filippo Miraglia dell´ARCI – solo nel corso di quest´estate sono state portate in Libia con voli militari ” .
In questo modo il Governo italiano ha risposto alle numerosissime accuse di violazione dei diritti umani che gli giungono da molte organizzazioni politiche ed internazionali. E´più che palese che il nostro paese cerchi goffamente di occultare le profonde lacune di civiltà con cui ha da sempre affrontato la questione immigrazione. Da un lato con l´assurdità di una legge razzista come la Bossi-Fini, dall´altro un comportamento di quotidiana aggressione e violazione dei più elementari diritti umani.
Una nuova dimostrazione, qualora ne avessimo ancora bisogno, della necessità dell´immediata chiusura dei CPT, dove i diritti dei migranti (seppur pochi) vengono puntualmente violati. Sotto silenzio.
Facendo una rapida rassegna dei giornali italiani questa notizia compariva solo su “Il Manifesto”,”l`Unità” e “Liberazione”.

* Coordinatore provinciale Giovani Comunisti – Enna