Il vizio nuota nell’oro

Lusso, armi, alcol e gioco d’azzardo. In borsa i titoli di questi comparti non deludono mai. Neanche a Piazza Affari, dove le azioni di quattro big players come Valentino, Finmeccanica, Campari e Lottomatica si avviano a chiudere il 2006 con una crescita persino superiore a quella del listino principale. Il Mibtel quest’anno è tornato ai fasti della new economy: vicino alla soglia dei 32 mila punti, solo 3 mila sotto il record del 2000. Nel 2006 la borsa italiana si è rivelata una delle più positive d’Europa, nonostante la nostra economia non corra certo ai ritmi di quella di Francia, Germania e Gran Bretagna. Negli ultimi dodici mesi, a fronte di un Mibtel a +20,3%, solo il Dax di Francoforte (+23%) e l’Ibex di Madrid (+32%) hanno fatto meglio. Un controsenso che gli addetti ai lavori spiegano con il processo di «finanziarizzazione dei mercati», che porta a scindere il ciclo delle borse da quello economico. E questo è ancor più vero per quei settori impermeabili all’andamento dell’economia come l’alta moda (un classico settore di nicchia), l’alcol e il gioco (vizi buoni in tutti i periodi), le armi (viviamo o no in un’epoca di guerra permanente?).
Il lusso
A far salire le quotazioni dei titoli del comparto lusso sono state le prospettive di espansione delle vendite in Europa e nei mercati emergenti. L’indice Bloomberg European Fashion, che comprende quattordici società, ha guadagnato il 10% quest’anno. Si tratta del quarto anno consecutivo di rialzi. A Piazza Affari, però, Valentino Fashion Group ha fatto molto meglio, con una performance negli ultimi dodici mesi superiore al 47%. Il gruppo italiano di alta moda ha chiuso con successo i primi nove mesi del 2006 registrando un fatturato netto pari a 1575,4 milioni di euro. Una crescita positiva che ha coinvolto tutti i marchi di proprietà, i quali hanno evidenziato tassi di sviluppo a doppia cifra: +14,4% per Hugo Boss e +15,7% per Valentino.
Le armi
Non ai livelli di Valentino, ma comunque di tutto rispetto, è la performance messa a segno nell’anno dalle azioni Finmeccanica: +27,56%. A spingere verso l’alto il titolo sono stati gli accordi con Lockheed Martin sul caccia Joint strike fighter, le nuove commesse attese per la prima parte del 2007 e i nuovi progetti del gruppo. La holding italiana della difesa starebbe pensando a un ingresso nel mercato delle intercettazioni telefoniche. E l’a.d. Pierfrancesco Guarguaglini punta sul rafforzamento delle partnership nel settore della difesa tra Europa e Usa, un mercato che ha già riservato importanti successi, tra cui la vittoria della gara per l’elicottero presidenziale.
La nuova strategia piace agli investitori, e vede impegnato in prima persona Guarguaglini, il quale ha di recente partecipato all’inaugurazione dello stabilimento di Global Aeronautica a Charleston, in Carolina del Sud, dove la joint venture paritetica tra Alenia Aeronautica e l’americana Vought si occuperà dell’assemblaggio delle sezioni della fusoliera del nuovo 787 dreamliner della Boeing.
L’alcol
In Italia il consumo di alcolici è in aumento. Secondo l’Istat, nell’ultimo anno si è registrato un incremento netto (dal 39,5 al 43,1%) per aperitivi, amari e liquori. Cresce la quota di chi ha l’abitudine di consumare diversi tipi di bevande alcoliche (dal 47,5% del 1998 al 49,4% del 2005). In questo quadro gli affari non possono che andare a gonfie vele. Tra l’altro, alcuni dei brand mondiali più importanti oggi si trovano in mani italiane. Nell’ultimo anno, Campari ha realizzato a Piazza Affari una performance del 32,81%. Attualmente la società milanese è leader nel mercato americano, dove qualche settimana fa è salita al 100% del produttore di vodka californiano Sky Spirits, rilevando in contanti, prima del previsto, l’ultimo 11% non ancora in suo possesso per circa 62 milioni di dollari. Il bilancio del gruppo è molto positivo: lo scorso anno le vendite hanno raggiunto gli 810 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 201 milioni e un utile netto di 118 milioni.
Il gioco
Gli italiani sono un popolo di scommettitori. E a beneficiarne sono le azioni di Lottomatica (società che gestisce tra gli altri Lotto, Superenalotto e Gratta & Vinci), cresciute nel 2006 del 18,36%. Meno della media del listino milanese, ma del resto dal 2004 il titolo si è reso protagonista di una vera e propria corsa verso l’alto, fino a raggiungere un +113,58%. La società controllata dal Gruppo De Agostini vanta un ottimo flusso di cassa: a novembre il solo Gratta & Vinci ha portato 425 milioni di euro (+113% rispetto all’anno precedente). E il 2007 potrebbe regalare nuove soddisfazioni agli azionisti: nei primi mesi ci sarà l’assegnazione delle concessioni sulle scommesse su sport e corse dei cavalli. Nel caso Lottomatica le vincesse, arriverebbe a un consistente numero di punti vendita. Indicazioni positive che portano le società di brokeraggio a consigliare ai propri clienti di acquistare azioni Lottomatica fino a un prezzo obiettivo fissato a 37,10 euro. Oggi il titolo ne vale circa 31.