Il vero volto dietro il pretesto dei diritti umani

Il così detto “Rapporto Nazionale sulle norme dei Diritti Umani-2004” rilasciato dal Dipartimento di Stato US il 28 Febbraio ha alzato un’ondata di protesta in tutti i continenti. Usando lo stesso vecchio trucco fraudolento, il Dipartimento di Stato US si è arrogato il diritto di giudicare gli altri paesi e di distorcere la reale situazione dei diritti umani oltre i confini degli Stati Uniti. Tale inaccettabile atto, ancora una volta, ha urtato il senso comune delle persone che rispettano la giustizia.

Vietnam, Cina, Repubblica Popolare Democratica del Laos, Cuba, Russia e molti altri paesi hanno rifiutato del tutto quel rapporto infondato ed allo stesso tempo hanno smascherato il fatto che siano gli Stati Uniti ad essere degni di condanna, essendo in vetta all’elenco delle violazioni dei diritti umani

La 28° edizione del Rapporto Nazionale del Dipartimento di Stato degli US dice che i diritti umani, la libertà e la democrazia sono attualmente violati in 196 paesi. Come nei precedenti atti, certi gruppi che “vivono a spese degli altri popoli” continuano ad utilizzare il nome dei diritti umani per proporre embargo e sanzioni contro i paesi da loro pretestuosamente accusati di perpetrare violazioni di diritti umani, libertà e democrazia. Comunque, la loro goffa e non ispirata rappresentazione sta affrontando sempre più la rabbia e le proteste del pubblico mondiale.

La Cina ha dato la sua debita risposta quando l’Ufficio Informazioni del Consiglio di Stato della Cina, il 3 Marzo, ha pubblicato il Registro dei Diritti Umani degli US del 2004 che elenca, con innegabile grande evidenza, l’inclusione di una moltitudine di casi che dimostrano serie violazioni dei diritti umani occorse negli Stati Uniti.

Il rapporto della Cina specifica “La società Americana è caratterizzata da crescenti crimini violenti, serie infrazioni dei diritti alla persona da parte dei reparti di tutela della legge e mancanza di garanzia per il diritto delle persone alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale”.

“I crimini violenti rappresentano una seria minaccia alla vita delle persone. Secondo un rapporto rilasciato dal Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti il 29 Novembre 2004, nel 2003 i residenti negli Stati Uniti sopra i 12 anni hanno sperimentato circa 24 milioni di episodi con riferimenti criminali; 1.381.259 assassini, furti e altri crimini violenti, con una media di 475 casi su 100.000 persone”.

“Secondo le statistiche rilasciate dall’Ufficio del Censimento US nel 2004, da tre anni sta crescendo il numero degli americani in povertà. Anno su anno è cresciuto da 1,3 milioni nel 2003 a 35,9 milioni. La percentuale di povertà nel 2003 ha raggiunto il 12,5%; cioè una persona su otto, il tasso
più alto dal 1998”.

Il pregiudizio razziale è onnipresente in campo giudiziario. La proporzione delle persone che vengono condannate o imprigionate è notevolmente più alta tra i ‘coloured’ che tra i bianchi. Secondo un rapporto pubblicato a Novembre 2004 dal Dipartimento della Giustizia degli US, i coloured rappresentano il 70% di detenuti negli States. E l’Ottobre scorso, il New York Time ha riferito che almeno 13% dei detenuti nel paese vengono sessualmente molestati in prigione.

Uomini e donne che fanno lo stesso lavoro, non vengono pagati allo stesso modo. Statistiche rilasciate dal Dipartimento del Lavoro US, Gennaio 2004, mostrano che una donna che ha un lavoro a tempo pieno ha un guadagno medio dell’81,1% di quello di un uomo.

La situazione delle donne e dei bambini americani è ‘disturbata’. Le percentuali di donne e bambini fisicamente o sessualmente lesi è alta. Secondo statistiche del crimine FBI (14 Luglio 2004), nel 2003 gli Stati Uniti hanno visto 93.233 casi di stupro. Virtualmente ne sono vittime 63,2 donne ogni 100.000. E ancora, ogni anno più di 4,5 milioni di bambini negli Stati Uniti, dall’asilo infantile alle scuole, vengono maltrattati; in pratica uno su dieci

Il rapporto della Cina fornisce anche molte altre informazioni impressionanti. Non è difficile trovare fatti che provano che gli Stati Uniti hanno un proprio problema con i diritti umani.

E’ veramente un’assurdità per l’Amministrazione US vantarsi di essere la terra della Statua della Libertà e pretendere di essere il “simbolo della democrazia”. Infatti gli Stati Uniti sono fra i pochi paesi che non hanno firmato le due fondamentali Convenzioni delle Nazioni Unite
sull’eliminazione della discriminazione dei Diritti delle Donne e dei Bambini.

Sono state svelate violazioni dei diritti umani US in molti luoghi nel mondo. Il rapporto della Cina, il Comitato della Croce Rossa Internazionale, l’opinione pubblica in Myanmar, Russia, Spagna, Siria ed anche giornali statunitensi, come Newsweek e Washington Post , hanno denunciato i soldati US per aver torturato e insultato i prigionieri iracheni nella prigione di Abu Ghraib in Iraq. E’ stato riferito che, dal 2003, quando lanciarono la guerra per cacciare il governo di Saddam, le forze US abbiano ucciso in Iraq circa 100.000 civili, principalmente donne e bambini.

I soldati statunitensi sono anche accusati di maltrattamenti a danno dei prigionieri e di centinaia di detenuti senza incriminazione nel campo di prigionia della Baia di Guantanamo, a Cuba.

Organizzazioni internazionali dei diritti umani richiedono continuamente agli Stati Uniti di mettere fine ai loro pretesti per sviluppare piani nucleari e per minacciare o lanciare attacchi preventivi contro gli altri paesi. Essendo poi aggressivi nell’imporre sanzioni contro gli altri paesi riguardo allo sviluppo di armi nucleari.

Il consiglio di difesa delle risorse naturali situato a New York ha riferito che gli Stati Uniti hanno ancora schierate in Europa 480 armi nucleari, più del doppio delle precedenti valutazioni degli analisti militari. Ha affermato che non vi è più alcuna giustificazione per tali riserve, dal momento che la minaccia sovietica non esiste più. Il rapporto ha detto che l’Amministrazione Bush dovrebbe trattare questo problema come una questione di sicurezza nucleare globale e ritirare tutte le armi nucleari dall’Europa.

La popolazione mondiale non è stata rassicurata dalle avvenute detenzioni di decine di giornalisti agli aeroporti nazionali US negli ultimi anni, ne dal divieto di ingresso a giornalisti dall’Iran, Cuba e Sudan. Proteste si levano contro gli Stati Uniti per l’iniziativa di creare crisi, come con i documenti “Democrazia in Bielorussia” e “Sviluppo della Democrazia in Ucraina”, i piani per assassinare il presidente venezuelano e la pressione su paesi arabi per sostenere il piano del ‘Grande Medio Oriente’. Molti paesi hanno svelato il tentativo US di cercare di imporre un genere di “democrazia e libertà” in stile americano, descrivendola come una mossa inaccettabile. I governi di questi paesi hanno dichiarato che l’azione degli US di usare il nome dei diritti umani per interferire e rovinare gli affari interni degli altri non li distoglierà mai dal tendere al loro proprio sviluppo; è tuttavia un colpo alle relazioni tra le parti. Si confidava che il pubblico degli Stati Uniti avrebbe chiesto alla sua Amministrazione di mettere fine alla ripetizione delle bugie, ai piani oscuri e all’ipocrisia verso i diritti umani e di concentrarsi su un serio sviluppo del problema del diritto negli Stati Uniti, piuttosto che sprecare tempo inutilmente a creare un tale rapporto non necessario per criticare gli altri paesi. Ciò perché non giova agli Stati Uniti. Al contrario, va contro gli sforzi dei popoli del mondo per costruire un mondo pacificato e stabilizzato e minaccia il processo di realizzazione di un eguale sviluppo, progresso e prosperità degli altri paesi

Riguardo il Vietnam, il rapporto degli US deve riconoscere i conseguimenti e gli avanzamenti positivi del paese in diversi campi, nel corso del 2004. Tuttavia contiene ancora commenti falsi e faziosi sulla situazione di diritti umani in Vietnam. Ripete la falsità che il governo vietnamita abbia negato ai cittadini il diritto di cambiare il loro governo, limitando la libertà di dibattito e la libertà di stampa e abbia continuato nella discriminazione contro religioni e minoranze etniche.

Il popolo vietnamita è pienamente titolato a rifiutare le ciniche calunnie del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

La costante determinazione del Partito vietnamita e dello Stato è di costruire uno Stato legittimato e governato dal popolo- del popolo per il popolo. I grandi conseguimenti fatti dai vietnamiti nel processo di rinnovamento in corso sono stati riconosciuti e altamente valutati dalla comunità internazionale. Leader di Algeria, Germania, Spagna, Grecia, Malta hanno recentemente sottolineato che lo sviluppo stabile e sostenibile del Vietnam ha ulteriormente elevato lo status del paese nella regione e nel mondo. Molti statisti stranieri, ricercatori, turisti e giornalisti continuano a considerare il Vietnam come una destinazione sicura ed attraente per turismo e investimenti.

Inoltre, persone in Britannia, Repubblica della Corea, Nuova Zelanda, Sud Africa ed in altri paesi, hanno espresso il loro profondo interesse verso le perdite e i dolori sofferti dalle vittime vietnamite dell’‘Agente Orange’. Essi hanno richiesto all’Amministrazione di Washington di adempiere alle sue responsabilità morali e legali per compensare i crimini contro il popolo vietnamita. Vi sono prove evidenti che rispecchiano le politiche del Partito e dello Stato vietnamita sul rinnovamento e il rispetto dell’autorità, dei diritti civili e umani, che sono in modo crescente sostenuti dai popoli del mondo, anche negli Stati Uniti.

Il Vietnam rifiuta veementemente le asserzioni distorte prodotte dal Dipartimento di Stato US. Coloro che, tra il popolo americano, capiscono e rispettano la situazione reale stanno elevando la loro voce contro una mossa così sbagliata e infondata. Per non aver guardato se stessi in uno specchio e aver violato intenzionalmente la legge internazionale, le antiquate forze dell’Amministrazione US saranno sempre più isolate e inadeguate.

Traduzione dall’inglese Bf