Il tedesco ogm spacca l’Unione

Una bozza di riforma elettorale fatta per avviare il confronto in parlamento e cercare così di evitare il referendum provoca una mezza crisi di governo e un’intera crisi di nervi nella maggioranza, con palazzo Chigi che deve intervenire in serata per raccomandare prudenza e ascolto delle ragioni di tutti. Si ribellano le piccole forze, Mastella diserta il consiglio dei ministri. Si divide la Cosa rossa, due giorni dopo il battesimo, con il Pdci che accusa Rifondazione di perseguire accordi privati con Forza Italia e Sinistra democratica che chiede un vertice urgente. Il vertice di tutta l’Unione sulla riforma elettorale è intanto slittato definitivamente: non ci sono le condizioni. C’è invece l’ottimismo obbligato del presidente della commissione affari costituzionali e autore della bozza Enzo Bianco, l’imprimatur di Walter Veltroni – «è un passo avanti importante» -e l’apertura di Silvio Berlusconi: «Va bene discutere anche del sistema tedesco, ma con modifiche».
La bozza Bianco è «aperta» al punto da indicare due ipotesi molto diverse. La base comune è il metodo proporzionale con il quale si assegnano il 50% dei seggi, l’altra metà è affidata alle sfide con l’uninominale. Sbarramento alto, al 5% nazionale a meno che in cinque collegi il partito non superi il 7%. Servono dunque forze pluri regionali, va bene sicuramente alla Lega, non va bene all’Udeur di Mastella. La differenza sta nel fatto che all’ipotesi puramente tedesca, che prevede due voti, uno per l’uninominale e l’altro per il proporzionale, Bianco ne ha affiancata all’ultimo momento un’altra dove è previsto un sólo vóto: si sceglie il candidato nelle sfide xrninorninali e quel voto funziona anche da indicazione proporzionale per la lista collegata. Come il vassallum. Tutti i partiti più piccoli del partito democratico e del popolo delle libertà temono che l’effetto voto utile finisca col penalizzare le preferenze per le loro liste. Pd e Pdl rispondono che con un solo voto si cancellerebbe del tutto la pratica del voto utile.
E’ su questo che si dovrebbe trattare, nel caso la bozza Bianco finisse effettivamente per essere adottata come testo base e cominciasse la sua corsa contro il tempo per battere il referendum. E’ questo il suo primo obiettivo, del resto la scelta di non inserire il premio di maggioranza al di là delle riscoperte ideologiche dei neo proporzionalisti serve proprio per far decadere i quesiti referendari che sono costruiti sul premio di maggioranza. Altro argomento di trattativa sarà la ripartizione dei seggi: nella bozza è prevista su base circoscrizionale e non nazionale (anche se il 5% di sbarramento è calcolato nazionalmente), sistema che favorisce ancora i partiti più grandi ulteriormente privilegiati dall’attribuzione con il metodo d’Hondt. Infine sarà materia di scontro la dimensione delle circoscrizioni: Bianco l’ha ridotta e da 26 sono passate a 32, ma Pd e Pdl premono per ridurla ulteriormente per avvantaggiarsi ancora (il sistema andrebbe a somigliare a quello spagnolo) mentre i partiti medio piccoli tenteranno di allargarle, magari per portarle a coincidere, come per il senato, con le regioni.
I primi passi della bozza Bianco però non sono in discésa. Oltre al via libera di Veltroni, sospettato di forti pressioni sul presidente della commissione, alla disponibilità di Berlusconi e al via libera al confronto di Rifondazione, per il resto sono critiche. Veltroni e Berlusconi oltre all’obiettivo di favorire i partiti più grandi, iloro, condividono l’esigenza di impedire la nascita di una terza forza, la Cosa bianca di Casini-Pezzotta. L’introduzione di un vincolo di coalizione, che nella bozza c’è ma non è tassativo, farebbe al caso loro. La freddezza di palazzo Chigi, le accuse dei prodiani e le minacce di Mastella scompaginano il quadro: Tanto che Veltroni si arrabbiai «A nessuno è consentito dire ‘o così o niente’ perché così non si discute e il rischio è che alla fine non ci sia niente». Cioè il referendum.
Ma la lite più forte scoppia a sinistra, e non è tanto la risaputa disponibilità del Prc a ragionare sul sistema tedesco a provocarla, quanto la confessione del primo consigliere di Veltroni, Goffredo Bettini: «Sul tedesco corretto c’è un’ampia disponibilità di Forza Italia e Rifondazione». n Prc per discutere chiede che si cancelli l’ipotesi del voto unico, ma il segretario del Pdci Diliberto già attacca: «Rifondazione deve spiegare ai suoi elettori l’accordo con Forza Italia». Mentre i Verdi definiscono la bozza Bianco una «proposta killer» e Salvi di Sd chiede una riunione della sinistra «che rischia di fare come i capponi di Renzo a vantaggio di Veltroni e Berlusconi».