Il ricatto di Dow Chemical a Porto marghera

La Dow Chemical ha annunciato ai sindacati che non riavvierà la produzione dopo la fermata programmata per la manutenzione degli impianti.

Questa decisione è stata presa in barba alle assicurazioni date dalla
multinazionale americana al ministro Bersani non più di 20 giorni fa.

L’ iniziativa della Dow mette a rischio tutta la capacità produttiva
dell’intero Polo Chimico di Marghera.

In pericolo ci sono, circa, 5000 posti di lavoro divisi tra dipendenti
diretti delle multinazionali presenti al Petrolchimico e dipendenti delle
imprese d’appalto: sarebbe la rovina per centinaia di famiglie e per
l’economia del territorio regionale.

Questo è il momento, per i lavoratori, di imporre con la lotta che l’ENI si
assuma le proprie responsabilità rilevando le produzione, a suo tempo
cedute, per avviare il risanamento e lo sviluppo del Polo Chimico.

Noi di “ESSERE COMUNISTI” non possiamo che sostenere la lotta dei lavoratori contro il ricatto della Dow Chemical, consapevoli che in gioco c’è il futuro dell’industria chimica in Italia.