Il rapimento della compagna Giuliana Sgrena

Apprendiamo con commozione e rabbia la notizia del rapimento della compagna e giornalista de “il manifesto” Giuliana Sgrena. Purtroppo non abbiamo certezze né rispetto alle circostanze in cui è accaduto il sequestro, né rispetto alla natura e alle finalità del gesto,
che in ogni caso condanniamo e deploriamo.

La guerra terribile che l’Occidente armato sta combattendo in Iraq, anche in questi giorni di ipocrita giubilo democratico, costringe infatti all’asservimento anche i mezzi di comunicazione. Le notizie che ci giungono sono parziali e cortigiane.

Giuliana Sgrena è una voce fuori dal coro, così come lo è stato Enzo Baldoni e così come lo era, al momento del sequestro, Florance Aubenas.

Delle loro vicende non sappiamo ancora con esattezza nulla. Ci auguriamo che Giuliana Sgrena rientri immediatamente e che si possa fare presto luce sulle cause e le dinamiche del rapimento. È evidente però che in quel pantano infernale anche i giornalisti non allineati stanno pagando il prezzo del loro essere occidentali.

Se mai ce ne fosse ancora bisogno, anche questo episodio ci impone di
profondere tutti il nostro impegno affinché si ritirino immediatamente tutte le truppe d’occupazione militare oggi in Iraq. Non è possibile alcuna reale pacificazione fino a che i militari, compresi quelli italiani, occuperanno illegittimamente il territorio iracheno.