Il rabbino capo ucraino contro Yuschenko

Traduzione a cura della redazione di http://www.lernesto.it

Il rabbino capo dell’Ucraina protesta clamorosamente contro la proclamazione di Stepan Bandera quale “eroe nazionale” . Nei giorni scorsi, la decisione di Yuschenko ha ricevuto il plauso di Yulia Timoshenko, candidata al ballottaggio del 7 febbraio, che fronteggerà il filo-russo leader del “Partito delle regioni” Viktor Yanukovic. Non hanno preso posizione invece i governi dei paesi occidentali, neppure nella ricorrenza del giorno della memoria. Siamo ancora in attesa di una loro parola di energica condanna per la riabilitazione di un collaborazionista del nazismo, massacratore di centinaia di migliaia di civili (ebrei e non), una decisione assunta in questi giorni da una personalità politica che essi hanno aiutato, nel 2004, a prendere (illegalmente) il potere.

Kiev, 2 febbraio, RIA Novosti. Il rabbino capo dell’Ucraina e di Kiev ha dichiarato oggi di voler restituire un’onorificenza nazionale di fronte alla recente decisione assunta dal presidente uscente di dichiarare eroe nazionale il “collaboratore nazista” Stepan Bandera.

La decisione presa il 22 gennaio da Viktor Yuschenko ha innescato un infuocato dibattito in Ucraina, dove la figura di Bandera è controversa, poiché i suoi sostenitori, prevalentemente ucraini, lo considerano un eroe. Un parlamentare di Simferopoli, in Crimea, ha bruciato il suo passaporto in segno di protesta contro la decisione, e alcuni cittadini hanno sporto querela contro il decreto.

“Sono stato decorato con l’Ordine al merito di terza classe dell’Ucraina, ma a causa del decreto di Yuschenko sono intenzionato a restituirlo al più presto al governo”, ha dichiarato Moshe Reuven Asman al quotidiano Segodnya.

Il leader religioso degli Ebrei ucraini si è detto indignato per la decisione di un presidente che non ha futuro politico.

“E’ un colpo odioso all’immagine internazionale dell’Ucraina e, malauguratamente, le nuove autorità dovranno affrontarne le conseguenze”, ha affermato Asman.

Yuschenko ha perso le elezioni del 17 gennaio e dovrà lasciare presto l’incarico, dal momento che nel paese ex sovietico sta per svolgersi il ballottaggio fra il più votato Viktor Yanukovic, leader del “Partito delle regioni” all’opposizione e il primo ministro Yulia Timoshenko.

il Centro Simon Wiesenthal, l’influente organizzazione ebraica per i diritti umani con sede negli Stati Uniti, la settimana scorsa ha espresso il suo sconcerto per il fatto che il controverso decreto di Yuschenko arrivi “nel momento in cui il mondo sta ricordando le vittime dell’Olocausto, il 27 gennaio”.

Il rabbino capo della Russia, Berl Lazar, ha definito oggi la visione ucraina della Seconda Guerra Mondiale “falsa e distorta”.

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fonte: http://en.rian.ru/exsoviet/20100202/157750863.html