Cara “Liberazione”,
sulla previdenza, leggo che sarebbe stato raggiunto un “memorandum d’intesa” tra Governo e Cgil Cisl Uil, per avviare un confronto a gennaio 2007, sulla base di quattro obiettivi che condivido: sostenibilità finanziaria Inps, migliorare le prospettive pensionistiche dei giovani, armonizzazione delle regole pensionistiche, garantire un livello decoroso delle pensioni. Ma, nella Finanziaria per il 2007, sembra che ci sarà la chiusura di una “finestra” e non ci sarà l’abolizione dello “scalone”, cioè di un preciso impegno scritto nel Programma di Governo dell’Unione… Nonostante che – per il 2007 – non avrebbe nessun costo, perché l’attuazione pratica andrebbe in vigore a partire dal 1° gennaio del 2008. Perché, da una parte si anticipa la chiusura di una “finestra” e, dall’altra, si rinvia l’attuazione di un preciso impegno assunto di fronte agli elettori? Perché non viene preso in considerazione che, così facendo, non solo si continua ad alimentare una situazione di forte preoccupazione e apprensione per decine di migliaia di lavoratori, ma non viene data nessuna risposta neanche a quelli che sono nella situazione più difficile: mi riferisco ai lavoratori ultracinquantenni che sono stati licenziati e sono o con una misera indennità di mobilità (che finirà nel corso del 2007), o addirittura senza niente e con la sola speranza di andare in pensione nel 2008, se viene ripristinato il meccanismo “anni di contribuzione e 57 anni di età” della Riforma Dini… Una politica che non è capace di rispondere tempestivamente neanche alle forti preoccupazioni dei lavoratori che sono più un difficoltà, pensate che meriti di essere sostenuta con fiducia e che rafforzi la credibilità della maggioranza parlamentare e dei partiti che fanno parte dell’Unione? Sono queste le domande che si pongono i lavoratori e, temo, troppi ministri, parlamentari e partiti, non le prendono neanche in considerazione…
Giuliano Ciampolini
ex operaio, 55 anni e disoccupato, Agliana (Pt)