Odg del Cpf di Ancona approvato a maggioranza
In relazione al voto in parlamento sul decreto legge del governo relativo al rifinanziamento delle missioni militari all’estero, il Cpf di Ancona, in coerenza con quanto già manifestato in diverse occasioni, conferma la sua contrarietà.
Tale contrarietà il gruppo parlamentare del Prc l’ha espressa per ben 8 volte, votando contro ai decreti di rifinanziamento di tali missioni, presentati dal governo Berlusconi, sulla base di una contrarietà alla guerra senza se e senza ma.
Pur manifestando approvazione per la scelta di finanziare il ritiro dei soldati italiani dall’Iraq, non possiamo non criticare il fatto che il decreto è un dispositivo che contiene i provvedimenti riguardanti ben 28 missioni senza tener conto della richiesta che Rifondazione avanza da anni di tenere i provvedimenti separati per consentire di esprimere giudizi differenziati rispetto ai provvedimenti stessi; è poi particolarmente preoccupante che per quanto riguarda la vicenda dell’Afghanistan non sia presente neanche il timido riferimento a una exit strategy e che sia previsto un aumento dei fondi stanziati a favore della missione Enduring freedom, a guida americana. Tale missione è stata il primo atto concreto della guerra infinita dichiarata dall’amministrazione Bush, contro cui siamo ripetutamente scesi in piazza negli ultimi anni. La continuità rivendicata dal ministro Parisi con i precedenti impegni internazionali sta dunque alla base della nostra contrarietà al decreto legge del governo: per una forza, come la nostra, che rivendica una svolta radicale rispetto al berlusconismo e alle sue basi sociali, gli stanziamenti per le politiche di guerra dovrebbero essere azzerati e dirottati a favore di altri settori, come politiche economiche realmente progressive (vedi Dpef).
Riprendendo una frase dal comunicato degli 8 senatori che hanno dichiarato di votare no al decreto, “i parlamentari in questione non sono stati eletti per votare una proroga a una missione militare nei confronti della quale abbiamo sempre detto no e che non è contenuta nel programma”.
Sulla base di queste considerazioni, il Cpf di Ancona:
Aderisce all’appello “Non votate quella missione” e sostiene politicamente i senatori che hanno già annunciato il voto contrario al rifinanziamento;
Aderisce al presidio del 17 luglio di fronte alla Camera dei deputati contro la ratifica del decreto legge e all’iniziativa del 22 luglio a Genova per organizzare una consultazione tra gli elettori dell’Unione sul tema del ritiro delle truppe dagli scenari di guerra;
In mancanza della presenza nel ddl di conversione del decreto di una chiara e netta strategia di uscita dall’Afghanistan e dell’azzeramento degli stanziamenti ad Enduring freedom invita tutti i parlamentari del Prc, a partire da quelli eletti sul territorio marchigiano Andrea Ricci ed Erminia Emprin, a votare contro tale provvedimento, coerentemente con la posizione che da sempre il nostro partito ha manifestato in tutte le occasioni in cui si è andati al voto per finanziare missioni militari;
Dà mandato alla segreteria provinciale di prendere tutti i provvedimenti atti a pubblicizzare e diffondere la presente posizione, dentro e fuori il partito, alle reti di movimento; dà inoltre mandato alla Federazione e invita i circoli ad organizzare e aderire a quante più iniziative possibili assieme agli altri soggetti del mondo pacifista in direzione del ritiro delle truppe italiane da tutti gli scenari di guerra;
Chiede che in ogni circolo della Federazione si avvii una discussione ampia e articolata attorno alla presente vicenda, invitando i direttivi a riunirsi, a pronunciarsi e a organizzare iniziative;
Chiede infine che il Comitato regionale si riunisca per dibattere le medesime questioni.
Ancona, 10 luglio 2006