Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea
Comitato Politico Nazionale – Comitato Federale di Potenza
Comunicato Stampa
Novecentoquarantaquattro (944) vittime nel 2004; un più 11% tra il 2005 e il 2006, con quota milleduecentottanta (1280). E ancora: centosessantasette (167) vittime in sei mesi e ben sei (6) vittime in soli due giorni: un vero e proprio bollettino di guerra che però non ci giunge dai ‘teatri di guerra’ in cui l’Italia è – ahi noi – presente, bensì sono i dati che ci giungono dai luoghi di lavoro del nostro belpaese. Una situazione resa ancora più drammatica nella considerazione che da questo tragico calcolo mancano i dati inerenti i feriti o dei decessi avvenuti non direttamente attraverso incidenti, ma per malattie comunque legate a cause di lavoro.
A questo triste primato si è giunti certamente attraverso quell’atavica propensione, di certa imprenditoria italiana, a violare le leggi in materia di diritti e tutele del lavoro; ma vi si è giunti anche grazie all’introduzione di quella massima produttività e quella estrema precarizzazione del lavoro che ha rappresentato uno dei pilastri dell’organizzazione del lavoro nell’era della globalizzazione neoliberista… un dato fortemente caratterizzato da quel lavoro irregolare che in questo Mezzogiorno d’Italia raggiunge percentuali non più accettabili. È arrivato il momento che ognuno faccia la sua parte.
In questo quadro particolarmente appropriate paiono le parole del Presidente Prodi il quale, dal suo soggiorno giapponese, ha ricordato quanto il problema non risieda principalmente nella legislazione (si pensi alla attualità ma anche alla quotidiana NON attuazione della L.267), quanto nella garanzia e nel rigore dei controlli. C’è sicuramente bisogno di maggiori risorse, come promesso dal ministro Damiano, ma c’è innanzitutto bisogno di una garanzia di questi controlli da parte degli ispettori preposti: vi è la necessità e l’urgenza di una loro costanza ma anche di una loro reale incisività… basta con i controlli pro-forma che si svolgono quasi esclusivamente negli uffici dei ‘capi’ e mai nella verifica delle reali condizioni in cui versano le lavoratrici e i lavoratori
Abbiamo bisogno di rimettere al centro della politica la questione del lavoro, dei suoi diritti, delle sue tutele; della sua sicurezza e delle sue garanzie. In questa vigilia del 1° maggio è compito di tutti noi affinché anche qui in Basilicata la ‘questione lavoro’ ridiventi ‘luogo’ di analisi, di discussione e di mobilitazione.
Potenza, li 16.04.’07
Paolo PESACANE
Segretario Federazione di Potenza
Francesco CIRIGLIANO
Comitato Politico Nazionale