Il Partito Comunista di Turchia e la situazione nel Kurdistan

Traduzione a cura de l’Ernesto online

“La questione curda non può essere risolta dal Partito della Giustizia e dello Sviluppo (AKP)”, le cui politiche “hanno aumentato le disuguaglianze, hanno liquidato il sentimento di giustizia e le prospettive di libertà”, è la posizione del Partito Comunista di Turchia (TKP). Il governo “impone la sua volontà sulla base della sottomissione del popolo”, e la questione curda “non può essere risolta senza la partecipazione delle masse” nella lotta per una società più giusta, afferma il TKP.

“Le disuguaglianze, l’ingiustizia e la repressione del popolo turco” sono gemelle “delle politiche negazioniste attuate contro i curdi nel corso di decenni”, sottolineano i comunisti in un comunicato diffuso dal loro Comitato Centrale.

In tale contesto, per il Partito Comunista la soluzione della questione curda non si otterrà per via militare – sostenuta da USA e Unione Europea -, con lo stabilimento di rapporti con l’amministrazione del Kurdistan iracheno o con l’istigazione all’odio tra comunità, ma attraverso l’affermazione dell’unità tra turchi e curdi in difesa dell’uguaglianza e della giustizia, con la costruzione di un’alternativa di sinistra antimperialista.

“Coloro che parlano di convivenza, nell’uguaglianza e nella libertà; coloro che sanno condividere e che vogliono condividere; coloro che vogliono un paese in cui le origini etniche non vengano prima della volontà del popolo” rappresentano la chiave del problema, sostiene il TKP che aggiunge “né l’uguaglianza, né la libertà sono possibili con gli imperialisti, con un esercito filo-NATO e un governo reazionario, con le comunità religiose, con la filosofia Balzani [presidente del Kurdistan iracheno] e il nazionalismo”.

Il testo del CC del TKP è stato divulgato in corrispondenza con la recrudescenza della violenza tra la Turchia e gli indipendentisti curdi. Nelle scorse settimane, l’illegale Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) ha attaccato due pattuglie dell’esercito turco nella regione di Siirt, azione a cui sono seguiti bombardamenti aerei da parte dell’aviazione di Ankara. In due settimane il PKK ha ucciso circa 50 soldati turchi.

Il 5 luglio, le agenzie di notizie hanno informato del sabotaggio di un oleodotto da parte del PKK. Il condotto lega Kirkuk, in Iraq, al porto di Ceyan, in Turchia. Il porto è uno dei più importanti sbocchi dei flussi di idrocarburi provenienti dall’Asia Centrale e dal Medio Oriente. Per Ceyan passa ¼ di tutto il petrolio esportato dall’Iraq.