I 25 vogliono girare pagina e lasciarsi alle spalle la faccenda Cia, il Parlamento invece non ci sta, anzi rilancia con líidea di una Commissione di inchiesta. “Può essere che la cosa non interessi ai ministri – afferma il capogruppo socialista Martin Schulz, commentando la “soddisfazione” europea seguita alle spiegazioni di Condoleeza Rice – a me interessa, e interessa pure a molta gente in questo Parlamento. Dobbiamo chiarire cosa c’è dietro ai voli, se ci sono persone dell’Unione, o persone che erano sul territorio comunitario, che sono state sequestrate e trasportate in luoghi in potevano essere torturati, se personale degli stati membri sapeva, se ha collaborato…”. L’idea, lanciata giù un paio di settimane fa da socialisti e verdi, ha fatto proseliti, incontrando pure líappoggio di liberali e comunisti mentre non si sa ancora bene cosa faranno i popolari. Molto dipenderà dal quadro giuridico di questa commissione. Al momento ci sono due ipotesi sul tappeto: quella della Commissione di inchiesta vera e propria, un organo più potente ma anche più rigido, e una Commissione di inchiesta temporanea, come quelle lanciate a suo tempo per lo spione Echelon e per il disastro del Prestige. Quest’ultimo formato è assai più flessibile e sembra anche più adatto, visto che per utilizzarlo non è necessario che sia già stata provata un’infrazione (e per ora con la Cia siamo al livello di indiscrezioni), condizione richiesta invece per mettere in moto la Commissione díinchiesta. Il modello più leggero non ha il potere di pretendere líintervento a testimoniare di qualsivoglia carica politica, ma si tratta di un limite più teorico che pratico visto che il boicottaggio sembra in questi casi un’ammissione di responsabilità. La scelta spetta alla commissione Libertà del Parlamento che si riunisce lunedì sera a Strasburgo alla presenza del Commissario Frattini, pure lui contento delle spiegazioni statunitensi, e di alcuni membri del Consiglio díEuropa (organo completamente indipendente dalla Ue e che si occupa tra líaltro della tutela della Convenzione europea dei diritti dellíuomo). Questíultima istituzione ha già lanciato una doppia indagine sulle attività della Cia (una del segretario generale ed uníaltra dellíassemblea parlamentare) e la sua presenza serve a valutare quale può essere il valore aggiunto (oltre a quello politico) di uníiniziativa analoga del Parlamento europeo. Poi giovedÏ l’Eurocamera dovrebbe approvare una risoluzione comune in cui si chiede, appunto, líistituzione di questa Commissione. In questa maniera il tema diventa in tutto e per tutto europeo, scardinando la posizione di molti stati membri che considerano invece la questione come bilaterale. “Per noi la Carta europea dei diritti fondamentali è la base della Ue – insiste Schulz – gli stati sono obbligati a rispettarla, come possiamo difendere il nostro sistema di valori se non rispettiamo alcune delle sue parti, come il rigetto della tortura?”.