Il nuovo disegno Bersani: cedere la sicurezza ai privati

Il progetto è contenuto nel disegno di legge Bersani – il prossimo pacchetto di liberalizzazioni da varare a luglio – ed è attualmente in discussione alla Commissione Attività produttive della Camera: il ministro delle Attività produttive Pierluigi Bersani vuole affidare importanti controlli sulla sicurezza dei macchinari ad aziende private, spodestando di fatto il pubblico. Si tratta in particolare dei «macchinari a pressione», che riguardano tantissimi cicli di produzione industriale (dove, ad esempio, si utilizzano i torni), ma possono toccare anche settori come l’edilizia, perché le gru basano la propria capacità di movimentazione su meccanismi a pressione. La platea di lavoratori interessati, dunque, è molto ampia. Come anche le prospettive di business che si aprirebbero.
Ecco qual è il disegno: togliere all’Ispesl – un istituto pubblico con 350 ispettori – la certificazione di tutte le macchine a vapore utilizzate negli stabilimenti italiani, e passarla ad aziende private che abbiano previa certificazione e autorizzazione ministeriale. Succederebbe ciò che oggi accade per le caldaie di casa: può certificare l’impianto un privato autorizzato, e dopo, a campione, il pubblico verrà a farti un controllo. Ma chissà se capiterà mai. Così, analogamente, gli ispettori dell’Ispesl, che oggi in sede di impianto vanno a certificare le macchine, sarebbero «spodestati» dalle aziende profesisonali private. E subentrerebbero solo in una seconda fase, quella dei controlli a campione. La sicurezza degli impianti sarà garantita in questo modo?
La notizia del progetto Bersani ci arriva da Augusto Rocchi (Rifondazione comunista), membro della Commissione lavoro della Camera: «E’ vero che oggi i controlli del pubblico vanno potenziati, dalle Asl agli ispettori – afferma – Ma il disegno in discussione alla Commissione Attività produttive va ben oltre, e vuole sostituire il pubblico con il privato, in un’impostazione che non ci può trovare d’accordo».
Il progetto sulla «privatizzazione delle certificazioni» ci viene confermato dal ministero della Salute, che addirittura ha in corso un «conflitto» con il dicastero guidato da Pieluigi Bersani: «Più volte abbiamo chiesto di stralciare quel punto dal disegno Bersani e continueremo a batterci finché non sarà tolto – ci spiega Gian Paolo Patta, sottosegretario alla Salute – La competenza del pubblico, i controlli accurati che possono esercitare istituti come l’Ispesl, la stessa centralità dell’Inail non devono più essere mescolati ai temi delle liberalizzazioni e perciò si deve arrivare a una diversa formulazione del testo: i privati non possono entrare in settori così delicati come la salute e sicurezza del lavoro».
Il sottosegretario alla Salute aggiunge che «il ministero delle Attività produttive aveva già tentato di inserire in finanziaria una norma simile, seminascosta in un codicillo, sempre per favorire il passaggio ai privati della certificazione di questi macchinari: già in quel caso siamo riusciti a farla espungere».
Si prevede dunque un vero e proprio «scontro» tra ministeri nei prossimi mesi, e non solo sulla certificazione dei macchinari: «Il fatto è che noi abbiamo una filosofia diversa – conclude Patta – Loro sono più attenti al mercato e allo sviluppo, guardano all’economia con un’ottica liberale. Noi invece partiamo dalla garanzia della salute, e per questo mettiamo al primo posto il pubblico, che rappresenta una tutela necessaria per i lavoratori. Un altro esempio è la proposta sulla liberalizzazione degli ordini: ma non si possono mettere sul mercato le professioni mediche».