Il sadico terrorista giordano Abu Musab al-Zarqawi «è più una leggenda che un uomo vero». Così viene definito il secondo più ricercato terrorista dopo Osama bin Laden da un anonimo agente dei servizi militari americani al quotidiano inglese The Telegraph. Nell’articolo pubblicato il 2 ottobre a firma di Adrian Blomfield un numero non precisato di agenti americani a Baghdad rivelano come la pratica di pagare per informazioni abbia avuto il risultato di sovrastimare il ruolo di Zarqawi nella resistenza contro l’occupazione Usa del paese. «Pagavamo fino a 10.000 dollari alla volta a opportunisti, criminali e individui che ci passavano fantasie e supposizioni su Zarqawi come se fossero certezze di ferro», rivela un agente, «descrivendolo come il perno di quasi ogni attacco in Iraq». «Negli Stati uniti questa roba veniva ricevuta con gratitudine e formava la base di decisioni sulla tattica da adottare. Avevamo bisogno di un personaggio malvagio, qualcuno identificabile al pubblico e ora l’abbiamo». Da giugno gli americani non pagano più informatori, da allora le informazioni dovrebbero essere più affidabili e Blomfield cita a proposito un altro agente: «L’impressione preponderante dall’informazione che riceviamo adesso è che il numero di combattenti stranieri non superano varie centinaia, forse non sono più di duecento». «A un certo punto, e forse anche adesso – continua l’agente – (Zarqawi) era certamente dietro ad alcuni dei sequestri. Ma se c’è un leader dell’insurrezione, questo è un iracheno». Il 4 ottobre il quotidiano di New York, Newsday, pubblica un articolo del suo corrispondente dal Medioriente Mohammad Bazzi che riporta le analisi di un’agenzia di spionaggio di un paese arabo la cui conclusione è che Zarqawi non ha la capacità organizzativa in Iraq per portare a termine tutti gli attentati attribuitigli dagli americani. Secondo i due rapporti dell’intelligence del paese arabo Zarqawi controllerebbe non più di cento militanti anche se ha legami con il gruppo fondamentalista islamico Ansar Al-Islam che prima della guerra aveva una base nell’area curda del nord dell’Iraq. E mentre gli americani continuano a bombardare i centri della resistenza a Samarra e Fallujah, dichiarando che stanno colpendo le basi di Zarqawi, il terrorista, sempre secondo i rapporti del paese arabo, sarebbe nascosto nella città di Mosul nel nord. L’articolo cita Diaa Rashwan, un esperto di militanti islamici al Centro studi strategici e politici Al-Ahram del Cairo: «Gli americani hanno sovrastimato Zarqawi per ragioni politiche. E’ più facile dare la colpa ad un uomo che dover confrontare una insurrezione che include nazionalisti iracheni, ex baathisti e islamici».
Il ruolo di Zarqawi propagandato dall’amministrazione Bush è cruciale per stabilire nella mente dell’opinione pubblica mondiale che la resistenza irachena è guidata da terroristi non iracheni e che il paese sia diventato il «fronte della guerra contro il terrorismo». Il suo ruolo di super terrorista è anche la chiave per stabilire un collegamento tra Saddam e Osama. E’ stato grazie al discorso all’Onu del segretario di stato Colin Powell il 5 febbraio 2003, quello delle «prove» (false) sulle armi di distruzione di massa in Iraq, che Zarqawi diventa una star internazionale: «L’Iraq oggi ospita un micidiale network terrorista capeggiato da Abu Musaab al-Zarqawi, un socio e collaboratore di bin Laden». Il campo base è nel nord est dell’Iraq in territorio curdo e ospita il gruppo fondamentalista Ansar Al-Islam. Secondo Powell è lì che si producono micidiali armi chimiche e biologiche. Falso secondo il corrispondente dell’Observer di Londra che visita il luogo 8 febbraio. Falso secondo il corrispondente “embedded” della televisione usa Abc che arriva sul posto con una squadra biochimica il 29 marzo 2003 non trovando nulla.
L’altra prova del legame tra Saddam e Al Qaeda è che Zarqawi viene ferito durante la guerra in Afghanistan. Trova accoglienza a Baghdad dove gli amputano la gamba. L’11 maggio 2004 Zarqawi viene accusato di aver sgozzato personalmente l’ostaggio Nicholas Berg davanti ad una videocamera. L’assassino ha tutte e due le gambe. Immediatamente «ufficiali dell’intelligence americana hanno rivisto il loro accertamento, concludendo che Zarqawi ha ancora tutte e due le gambe».