“IL MANIFESTO”; CHE VERGOGNA!

Ecco cosa scrive l’editoriale del Giornale oggi: “ Il presidente Saakashvili ci ha provato, ma gli è andata male: sperava di riuscire a riprendere con un colpo di mano il controllo dell’Ossezia del Sud, che formalmente fa ancora parte della Georgia ma che se ne è virtualmente staccata dall’inizio degli anni novanta, invece la reazione russa è stata così violenta che adesso si trova con le spalle al muro. L’Occidente non è tenuto a correre in suo aiuto, perché in seguito alle obiezioni dell’Europa la Georgia non è stata ancora ammessa alla Nato (come avrebbe voluto Bush già al vertice di Bucarest), ma ha insieme un obbligo morale e un interesse materiale ad impedire che l’errore di calcolo di Saakashvili si trasformi in una disfatta. Un obbligo morale perché il presidente georgiano è un sincero amico dell’occidente, ha cercato di mantenere il suo paese sulla strada della democrazia, ha inviato ben 2000 soldati in Irak ed è molto collaborativo nella lotta al terrorismo islamista. Un interesse materiale, perché la Georgia è attraversata dall’unico oleodotto che porta il greggio del Caspio fino al Mar Nero senza passare in territorio russo e quindi attenua, almeno in parte, la dipendenza energetica dell’Europa dal Cremlino. Washington e Bruxelles devono perciò impedire ad ogni costo che la Russia…..approfitti della situazione”.
E’ la cronaca di un sincero servo degli interessi occidentali, pienamente succubi di quelli statunitensi, ma a suo modo oggettivo; non nasconde chi ha aggredito, né che lui sta comunque dalla parte dell’aggressore, perché è la sua parte, quella pienamente appoggiata da Bush in quanto collaborativa nelle varie guerre statunitensi contro l’Irak, contro il sedicente terrorismo islamico, ecc. Naturalmente, parla della democrazia in Georgia, dimenticando la corruzione di Shevarnadze (ex primo ministro di Gorbaciov, il liquidatore dell’Urss); ricorda gli interessi legati all’unico oleodotto ecc. ecc. Ho comprato, dopo anni, Il Manifesto sperando di trovarvi qualcosa di meglio. Mi trovo un vergognoso articolo di Astrid ecc. che nemmeno dice chi è l’aggressore e chi l’aggredito, afferma che nessuno sta vincendo, che l’aviazione russa massacra le popolazioni civili, che le armi devono tacere, e altre disgustose affermazioni; la netta sensazione è quella di trovarmi a leggere un subdolo e malamente mascherato servo dell’imperialismo americano, assai peggiore dell’editorialista del Giornale. Per quanto abbia sempre disprezzato gli “ingraiani” di questo giornalaccio della peggiore piccola borghesia radical-chic, resto veramente di sasso.
Poi mi capita sotto gli occhi l’editoriale della “ragazzotta dell’altro secolo” e vi leggo che ha ragione Asor Rosa: una metà d’Italia (ben più di metà, signora Rossanda, fra cui la maggioranza di quella classe che una volta fingevate, da ipocriti quali siete, di appoggiare in quanto Classe Universale) ha votato per affaristi e fascisti mentre l’altra metà – naturalmente i migliori, i “morali”, gli “onesti”, ecc. – si è divisa e ….bla bla bla. Ho strappato immantinente il giornale e l’ho buttato in un cestino che per fortuna era subito lì a portata di mano. Però, avrei voluto scaraventarvi anche i due giornalisti, perché simile gente altro non merita. E’ da sempre che impestano la povera “sinistra” italiana, rappresentandovi le istanze più ignobili. Mi piace ricordare che la “ragazzotta” di cui sopra, all’epoca dell’agosto polacco, scrisse un paginone, sempre su questo fogliaccio, inneggiando al “nuovo 1917” e a Walesa come “nuovo Lenin”. Poi, quando venne Gorbaciov – e il sottoscritto, fin dal 1986, lo individuò come il liquidatore del sedicente campo socialista e dell’Urss – costei inneggiò al riformatore del socialismo, al reinizio di una nuova meravigliosa storia per questa formazione sociale ormai impantanatasi e alla fine (invereconda) della sua vicenda storica.
Questi autentici debosciati, marci, putrefatti cervelli, frutto della totale incomprensione del marxismo (su cui hanno sproloquiato senza cognizione di causa tutti i giorni da oltre mezzo secolo), distruttori di ogni prospettiva di rinnovamento, non ne hanno mai indovinata una in tutta la loro storia di sconfitte e rinnegamenti. Eppure, mai un’autocritica, sempre a pontificare, mantenuti dai soldi di una borghesia italiana, marcia e parassita, che li ha sempre riconosciuti come autentici figli loro, schiere utili per manipolare la coscienza di altri ragazzotti ignoranti, cui l’umanesimo e lo storicismo del degenerato “marxismo” italiano ha tarpato all’origine ogni comprensione degli avvenimenti storici in corso di svolgimento tra gli anni ’60 e ’90.
Basta veramente con questa gentaglia; hanno raggiunto il fondo dell’ignominia e della distruzione di ogni possibile riscossa; che dico, di ogni semplice, minimo, barlume di razionalità (e di vera moralità). Nelle discariche, per favore; ripuliamoci di simile immondizia, e ricominciamo sul serio. Vergogna al Manifesto e a tutti coloro che ancora fanno finta di non capire in quale abisso sono caduti da ormai tanti decenni. Un augurio a che crepino presto. Non biologicamente, ché gli auguro la quasi immortalità affinché restino quale esempio (di morti viventi) dello sprofondamento e tradimento di una prassi e di un pensiero tanto, tanto, tempo fa (all’epoca di Lenin, che è il loro contraltare e antidoto) rivoluzionari e fattivi. Che crepino come intellettuali consunti e decadenti. E chiudiamo per sempre questa pagina! Una ventata d’aria fresca e pulita, infine!