Il Governo blinda il decreto sicurezza

Il Governo blinda il decreto espulsioni; conferma che la norma anti-omofobia sarà corretta con il decreto «milleproroghe» di fine anno e si impegna a chiedere la corsia preferenziale, alla Camera, per l’esame della proposta di legge su «stalking» (molestie ripetute) e omofobia, che secondo il presidente della commissione Giustizia Pino Pisicchio sarà approvata «prima di Natale».
È questo il percorso indicato ieri dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, durante la seduta congiunta
delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera. Per ora, la fiducia non é in agenda e Chiti non ne ha parlato. Ma il Governo non ci penserebbe due volte a chiederla, ha detto il ministro ai giornalisti, «se fosse necessario per convertire in legge il decreto». Dipenderà dall’eventuale ostruzionismo dell’opposizione.
Nella maggioranza non dovrebbero esserci più problemi: il percorso indicato da Chiti soddisfa infatti la sinistra dell’Unione e l’Udeur, che ieri hanno ritirato gli emendamenti (di segno opposto) alla norma anti-omofobia. Il che mette al sicuro il decreto espulsioni e rilancia la Pdl su «stalking» e omofobia, con grande soddisfazione del ministro per le Pari opportunità, Barbara Pollastrini.
Ma lo scontro sulla punibilità delle discriminazioni legate agli orientamenti sessuali potrebbe riaccendersi se, in commissione Giustizia, non si dovesse trovare un accordo tra Udeur e Pd. Per scongiurarlo, il Governo sta lavorando a una mediazione: limitare la punibilità solo a chi «incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza» per motivi «fondati sull’orientamento sessuale». Che è poi quanto si legge nel Ddl Mastella n. 1694, presentato (di concerto con la Pollastrini) a luglio 2007 e ora all’esame del Senato. Per l’Udeur sarebbe difficile dire no, perché questa soluzione è persino più soft di quella prevista dal Ddl Mastella, che prevede la punibilità anche di chi « diffonde idee» o «incita» a commettere atti di discriminazione sessuale. Una previsione che per il ministro dell’Interno Giuliano Amato non è in linea con la legislazione europea e rischia di interferire con la libertà di opinione.
Resta da sciogliere il nodo “tecnico” di come correggere l’errore della norma anti-omofobia contenuta nel DL espulsioni, per evitare che, con la sua entrata in vigore anche solo per 5 minuti, sia cancellata la punibilità oggi prevista per le discriminazioni razziali e religiose e siano, quindi, messi a rischio i processi in corso. Una strada l’ha indicata il presidente dlella commissione Affari costituizionali, Luciano Violante, e il Governo la considera «praticabile»: dovrebbe essere varato subito un decreto legge tampone, che riproduce le norme vigenti, ma con degli inasprimenti di pena (ininfluenti sui processi in corso); l’entrata in vigore della norma anti-omofobia, quindi, non creerebbe più alcun vuoto normativo e potrebbe essere corretta senza problemi, a fine anno, dal DL «milleproroghe». A quel punto, il Governo potrebbe anche decidere di lasciar decadere il DL-tampone. Un po’ contorto ma efficace.