Il giorno dei precari

Serata in pop parade. La rete dei precari di Roma sfilerà oggi nella città in un lungo e allegro corteo contro la precarietà, organizzato per rivendicare il reddito per tutti, la cancellazione del pacchetto Treu e l’abrogazione della legge 30. Ma anche per chiedere l’introduzione della legge regionale per il reddito sociale che favorisca tutti i lavoratori che percepiscono un reddito inferiore ai 5mila euro l’anno. Ma i manifestanti vogliono protestare anche contro gli arresti recenti nei confronti di alcuni attivisti di Action, in relazione alle dimostrazioni di disobbedienza del novembre 2005.
La scelta della capitale non è casuale: «Proponiamo la pop parade in questa città, dove il sindaco Veltroni con orgoglio rivendica la crescita del 4,1% del pil, ma dimentica che la Roma dello sviluppo edilizio selvaggio, della vetrina culturale cresce sulle spalle della precarietà diffusa che paga il prezzo per l’aumento della ricchezza» spiega al manifesto Umberto Fascetti, coordinatore nazionale della rete Cub. «Un evento che prende le mosse dalle diverse esperienze delle lotte dei precari e delle May day – è scritto in un documento dei precari -, per proseguire verso un processo di relazioni sempre aperto e in evoluzione che non esaurise la sua spinta nell’evento stesso». Ed è proprio in questa visione che tutta la rete per il reddito sta promuovendo uno sciopero nazionale dei precari del pubblico impiego per il settembre prossimo.
Per i precari, persone per le quali è difficile anche organizzare il prorpio futuro, è necassario un momento di appropriazione degli spazi pubblici dove sperimentare produzioni culturali dal basso e affermare la libera condivisione dei saperi, per mostrare le tensioni, i conflitti e i desideri che giorno dopo giorno, inosservati, attraversano la metropoli.
Nella pop/street parade che inaugura gli eventi dell’estate precaria, in contrapposizione a quella romana, voluta dal sindaco Veltroni, c’è un pezzo di ognuno, dei collettivi di precari, ma anche deiingoli, degli spazi sociali, dei lavoratori di Atesia, degli studenti, i quali prendono la parola per «riscrivere il calendario della politica, rifiutando le logiche della rappresentanza politica e del portavocismo».
«Cospirare per noi vuol dire respirare insieme, vuol dire dare vita ad uno spazio comune, aperto e orizzontale, che riesca a connettere e a valorizzare le lotte fatte negli ultimi anni, così come a estenderle e a intensificarle in quelle a venire» si legge nell’appello per la costruzione della pop parade di oggi. Ma è anche, come si legge nel comunicato « un momento di comunicazione metropolitana e di iniziativa politica che rilanci, anche a fronte del nuovo governo di centrosinistra, la posizione netta e chiara contro le forme di precarietà e di ammortizzatori sociali di miseria».
L’appuntamento è per le ore 19 di oggi a Porta San Paolo per poi sfilare fino al Colosseo.