Il Giappone in lotta contro le basi statunitensi

Traduzione dalla versione francese a cura di l’Ernesto online

Una catena umana di 17.000 persone, lunga 10 chilometri, per la chiusura delle basi militari USA nell’isola di Okinawa.

Il 16 maggio, circa 17.000 persone hanno affrontato una pioggia battente e venti violenti, e hanno accerchiato la Base Aerea dei marines americani di Futemna con una “catena umana”, chiedendo il ritiro della base e opponendosi alla sua rilocalizzazione nell’isola di Okinawa.

I manifestanti impugnavano striscioni e bandiere, in cui si poteva leggere: “Noi non accetteremo mai una nuova base militare a Henoko! Primo Ministro Hatoyama, mantieni le tue promesse!”.

I sindaci di sette città, tra cui il sindaco di Ginowan Iha Yoichi e quello di Nago, Inamine Susumo, hanno partecipato per la prima volta alla “catena umana”. Anche Iju Tadayuki, che è candidato sostenuto dalle forze progressiste a Okinawa per le prossime elezioni della Camera dei Consiglieri (il Senato), ha partecipato all’azione.

Nel corso del raduno davanti alla base di Futemna, il deputato comunista Akamine Seiken ha dichiarato: “La nostra forte solidarietà eserciterà pressione sui governi giapponese e americano e contribuirà a far iniziare il ritiro senza condizioni della base di Futenma”.

Una partecipante di 34 anni, madre di quattro bambini, ha affermato: “Non c’è posto per una nuova base americana a Okinawa, esigo che il primo ministro Hatoyama mantenga la sua promessa”.

Nello stesso giorno, dopo la “catena umana”, Iha Yoichi, sindaco della città di Ginowan che comprende la base di Futenma e il sindaco di Nago, città candidata per la rilocalizzazione della base, Inamine Susumo, hanno rilasciato una dichiarazione comune di opposizione all’installazione della base di Futenma nell’isola di Okinawa.

“Per i cittadini delle città di Nago e di Ginowan e per le generazioni future, noi dobbiamo riuscire a costruire una Okinawa senza basi militari, perché il suo popolo possa vivere in pace”. La dichiarazione esige che i governi giapponese e americano abbandonino il loro progetto di trasferimento della base di Futenma all’interno della prefettura, che annuncino l’arresto immediato e il ritiro della base, che riducano il fardello che le basi americane rappresentano per Okinawa.

Iha Yoichi ha concluso: “Se il governo ha in mente di costruire un’altra base americana al posto di quella che si intende fermare, è evidente che il peso che graverà sulle spalle del popolo di Okinawa sarà lo stesso”.