Ci sono le bombe a grappolo, che fanno piovere acini di gas. Sono pronti i germi d’antrace geneticamente modificati, resistenti a qualunque tipo d’antibiotico. Volendo, ecco poi il gigantesco aerosol che nebulizza un efficace cocktail di narcotici, lacrimogeni e spray al pepe. E siccome si parla di chimica, ma pur sempre d’armi, non manca nel menù il supergas sparato a tre chilometri di distanza con un mortaio da 81 millimetri. La vera chicca delle guerre che verranno, però, la soluzione fina le d’ogni attacco terroristico non sarà sfornata prima del 2009, dicono gli esperti: un cannone a onde elettromagnetiche che darà dolore, piegherà in due la vittima, ma senza lasciarle un graffio sul corpo, né danni duraturi. Dal Gran Ristorante dei veleni, altro che Putin, non s’ è mai alzato nessuno. E mentre gli americani s’affrettano a certificare che al teatro di Mosca s’ è usato un gas all’eroina, in dosi da elefante ma nient’affatto vietate dai trattati internazionali, spuntano due studiosi a raccontare sul Bollettino degli scienziati atomici che proprio gli americani e gl’inglesi, cioè i Paesi che premono per una soluzione militare contro l’Iraq, proprio lì stanno lavorando a una nuova generazione d’armi chimiche e biologiche del tipo sopra descritto. Il professor Malcolm Dando, docente di sicurezza internazionale all’università britannica di Bradford e Mark Weelis, microbiologo californiano, avevano preparato il rapporto ben prima che ostaggi e ceceni fossero gassati n ella platea del Dubrovka. E quel che dicono spiega molti dei silenzi di queste ore: 1) la Cia sviluppa in segreto queste ricerche per recuperare terreno sui russi, che non hanno mai rispettato l’ accordo del ‘ 97 sulle armi chimiche; 2) fra i gas seg reti ci sono sostanze non letali, simili a quella usata a Mosca, per situazioni d’ ordine pubblico; 3) lo scorso luglio, Washington s’è opposta alle ispezioni dell’ Opcw (l’ ente internazionale che deve vigilare sul Trattato) e ne ha silurato il direttore «troppo filoiracheno», José Bustani; 4) al Pentagono c’è una Direzione per le armi non letali che smentisce ogni ricerca segreta, ma a sorpresa s’è vista raddoppiare il budget per il 2005 da 1,6 a 3,2 milioni di dollari. «Quello che abbiamo visto a Mosca – commenta il professor Dando – è solo un’avvisaglia di quanto potremmo vedere nel futuro». Le rivelazioni dei due scienziati, anticipate al Guardian, contrastano molto con le dichiarazioni ufficiali. Il dipartimento di Stato americano ha stabilito che l’oppiaceo nebulizzato venerdì notte è il Fentanyl, un anestetico molto usato in veterinaria e pericoloso per i bambini sotto i 12 anni (fra gli ostaggi intossicati, ce n’è una decina). «Un gas legale», dicono gli Usa, perché l’accordo del ‘ 97 ne consente l’uso «per l’applicazione della legge, compreso il controllo dei disordini interni». L’uso, però, non l’abuso. E il Trattato aggiunge che le sostanze devono comunque produrre «effetti di disabilitazione fisica che scompaiono entro breve termine dall’esposizione»: 116 persone hanno respirato gas non letali, dentro il teatro, ma non hanno fatto in tempo a capirlo.