Il futuro tra vittoria e disarmo. Ecco l’obiettivo di Nasrallah

Ecco, ritrasmesso da Al Jazeera, ampi stralci del discorso del leader di Hezbollah Nasrallah trasmesso dalla tv delmovimento islamico, AlManar.

Vittoria storica
“E’ stata una vittoria storica e strategica sull’aggressore israeliano”.
“Le distruzioni provocate dalle bombe israeliane non hanno avuto pari nella storia dell’umanità… mobiliteremo tutti i fratelli per la ricostruzione. Dobbiamo aiutarci a vicenda e non aspettare l’intervento delle autorità del governo o le agenzie internazionali. Ogni famiglia deve provvedere a trovare un tetto per ripararsi. Dobbiamo aver la pazienza, ma tutti riceveranno un aiuto”.
“La volontà e la fede, la pianificazione e l’azione che ci hanno permesso di resistere devono esseremessi al servizio della ricostruzione. Ci vogliono ingegneri e lavoratori com’era necessario garantire guerriglieri. Dobbiamo lavorare volontariamente per dimostrare la nostra capacità di ricostruire in fretta il nostro paese ridotto in macerie. Non ci devono essere sciacalli del mercato, nessun materiale per le costruzioni deve subire aumenti di prezzi, a causa dell’aumento della domanda”.

La discussione sul disarmo
“La discussione sul disarmo della resistenza. Mentre i vostri fratelli guerriglieri combattevano per difendere l’onore del paese e respingevano con i loro sacrifici l’aggressione israeliana, si discuteva nelle “stanze chiuse” di questo argomento… Non è un argomento nuovo quindi. Nell’ultima riunione del governo alcuni ministri lo hanno affrontato e poi lo hanno rivelato alla stampa come argomento di discussione pubblica e non più interno al governo. Chiedo alle forze politiche resposnabili di continuare il confronto su questo tema in ambito chiuso e non pubblicamente per evitare rotture e strumentalizzazioni da parte del nemico. E’ un errore riportare il dibattito pubblico sul disarmo della resistenza invece di far fronte alla ricostruzione del paese e la garanzia di un tetto per l’oltre milione di sfollati. E’ immorale…
“Invito i sostenitori della resistenza di non entrare in discusioni inutili su questo argomento, perché dobbiamo avere l’obiettivo dell’unità del paese. Non dobbiamo aprire vecchie ferite interne. La vittoria che abbimo raggiunto non può essere offuscata da una rottura dell’unità nazionale… Queste voci sono una provocazione e noi non ci cadremo in questo tranello. Senza le armi della resistenza non ci sarebbe stata questa vittoria, che tanti paesi arabi non hanno potuto realizzare davanti all’esercito israeliano. Loro chiedono molto di più di quanto richiesto dalla risoluzione dell’ONU e di quanto si aspettavanoUsa e israele. Chi ci difenderà? I nostri nemici continuano ancora a minacciare il Libano di distruzione. Chi lo difenderà? Le loro poltrone in uffici dall’aria condizionata? Le forze Onu? Non credo. La resistenza è nata per difendere il Libano e siamo disponibili a riprendere la discussione sull’argomento, ma senza ricatti. Noi siamo per la sovranità dello Stato. Noi siamo parte di questo Stato. Il nostro esercito nazionale entrerà nel Sud e questo esercito deve essere messo nelle condizioni di difendere il paese dalle aggressioni israeliane. Soltanto in quelle condizioni non sarà più necessaria la presenza della resistenza popolare… Uno stato libanese forte, giusto e capace è il nostro obiettivo. Non possiamo disperdere gli elementi di forza, la resistenza e l’unità del paese, prima ancora di garantire le condizioni di sopravvivenza e difesa del paese”.