Il colonnello obiettore: “Tedeschi via da Kabul”

Il tenente colonnello Jürgen Rose lavora nella base del Quarto comando militare della Baviera, da dove partiranno i cacciabombardieri Tornado diretti a Kabul. Dalla scorsa settimana, il quarantottenne ufficiale è il primo obiettore della Bundeswehr, le Forze Armate tedesche, alla missione in Afghanistan, approvata dal governo Merkel il 16 marzo scorso.
Colonnello Rose, come giudica la situazione afghana e il voto del Parlamento tedesco che approva l’invio in quel Paese di sei cacciabombardieri Tornado?
«Oggi in Afghanistan non si tratta più di assistere la ricostruzione di un Paese, ma di prendere parte alla guerra degli Stati Uniti. Io ritengo che questa guerra sia semplicemente un modo per diffondere la globalizzazione attraverso mezzi militari. Le Forze aeree tedesche diventano parte integrante di questa guerra illegale contro il terrorismo».
Qual è il suo ruolo nella base di Monaco dalla quale partiranno i caccia per l’Afghanistan?
«Faccio parte del Comando logistico. Prima che un Tornado parta, dobbiamo rifornirlo di carburante e di munizioni. Poi verificare che sia a posto sotto il profilo tecnico».
Come è maturata la sua obiezione alla decisione del governo tedesco?
«È maturata nel corso del tempo. Io sono nelle Forze Armate tedesche dal 1977. Ho studiato Scienze sociali all’Università delle Forze armate a Monaco. Ho lavorato per 5 anni nel Dipartimento per le relazioni e il diritto internazionale. Dalla metà degli anni ‘80 ho cominciato ad analizzare la politica di sicurezza tedesca, scrivendo almeno 300 articoli su riviste scientifiche. Dopo l’11 settembre ho seguito con attenzione la cosiddetta crociata contro il terrorismo annunciata da Bush. Le mie obiezioni iniziano allora. Inoltre, faccio parte di un’associazione di ufficiali ed ex-ufficiali, chiamata Ak DS, che si batte per ridurre il numero degli effettivi dell’esercito tedesco e per eliminare ogni mezzo di distruzione di massa».
Lei si oppone all’intervento militare degli Usa perché ritiene che parta da presupposti errati, o ci sono altre ragioni?
«Io non ho mai pensato che questa guerra fosse legittima. Se si guarda alle risoluzioni delle Nazioni Unite, non si trova nessuna legittimazione all’azione degli Stati Uniti di invadere altre nazioni, di prendere prigionieri e torturarli, ad Abu Ghraib, a Baghram, a Guantanamo. Tutto questo è totalmente illegale. Sono anche queste le ragioni della mia obiezione».
Approva il ricorso presentato alla Corte Costituzionale dai parlamentari conservatori Willer (Cdu) e Gauweiler (Csu) contro l’invio dei caccia?
«Totalmente. Il testo del ricorso, che ho letto, è interamente condivisibile. La missione dei Tornado sarà incostituzionale e contraria a quanto prevede il diritto internazionale. La missione Isaf adempie a un mandato Onu, mentre l’operazione «Enduring Freedom» nel sud e nel sud-est dell’Afghanistan è illegale. Come illegale sarà l’impiego dei Tornado in questa crociata anti-terrorismo del presidente Bush. In Afghanistan, la Ak DS chiede la sostituzione delle truppe Isaf con i Caschi blu».
È stato stigmatizzato dai colleghi? La sua presa di posizione le ha creato problemi o critiche di sorta?
«Potrà sembrare strano, ma le critiche che ho ricevuto sono state positive. Non ho sentito una parola negativa dai miei commilitoni. In Germania il 77 per cento dell’opinione pubblica è contraria alla missione dei Tornado. Noi siamo soliti dire che le Forze Armate sono lo specchio della società civile. Se questo è vero, la maggioranza dei militari della Bundeswehr sono contro la missione dei Tornado. Molti, però, non esprimono il proprio dissenso per paura di rischiare la carriera».
Lei cosa rischia?
«Sono stato trasferito ad un altro reparto, non lavorerò più con i Tornado. La commissione disciplinare del Dipartimento della Difesa sta ancora analizzando i motivi della mia obiezione, ma sono ottimista».
Non subirà un processo, come avviene negli Stati Uniti? Non rischia la prigione?
«No, credo proprio che nel mio Paese questo non possa accadere».

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