I voti neo fascisti decisivi per Lazio e Piemonte

L’accordo elettorale tra la Casa delle libertà e i movimenti d’ispirazione neofascista (Alternativa sociale con Alessandra Mussolini e la Fiamma tricolore) non è stato oggetto di particolari attenzioni durante l’intera campagna elettorale da parte sia dell’Unione sia dei maggiori commentatori, nonostante l’anomalia di comportamento del centrodestra italiano rispetto al resto dell’Europa. Parimenti, in fase di prima analisi del voto, a urne appena chiuse, nelle riflessioni riguardanti l’andamento di alcune delle regioni chiave della competizione al Senato, si è taciuto come in Piemonte e nel Lazio, per la vittoria del centrodestra, sia stato determinante l’apporto elettorale delle due liste di estrema destra presenti sulla scheda. In Piemonte, infatti, la differenza tra i due schieramenti è di soli 27.212 voti in favore della Casa delle libertà, in presenza di 15.249 voti ottenuti dalla Fiamma tricolore e da 15.209 consensi di Alternativa sociale (lista che raggruppava Azione sociale, Forza nuova e il Fronte sociale nazionale) per un totale di 30.458 voti. Ancora più evidente il risultato del Lazio, dove lo scarto a sfavore del centrosinistra è di 37.628 voti, mentre il contributo della destra neofascista alla Casa delle libertà ammonta a 60.981 voti (Alternativa sociale 30.004 e Fiamma tricolore 30.977) pari a circa 1’1,8%. A differenza del recente passato, l’inserimento a pieno titolo di questi movimenti nella coalizione a sostegno di Berlusconi certamente li ha favoriti nella raccolta del consenso (da voto di protesta anti-sistema a voto utile per sconfiggere Prodi e i comunisti).
Per la forte polarizzazione della campagna elettorale è ipotizzabile che se queste due liste si fossero collocate al di fuori dei poli non avrebbero raccolto il voto di elettori che ragionavano nella logica di contrapposizione frontale tra Berlusconi e Prodi; mentre per ragioni opposte la scelta “governativa” della Mussolini e di Romagnoli, leader della Fiamma tricolore, non è stata condivisa da militanti fortemente ostili al sistema partitocratico. E’ dunque onestamente difficile calcolare quanti voti di estrema destra sarebbero rimasti nella Casa della libertà se non si fosse sottoscritto questo accordo elettorale. In assenza di controprove, non rimane che la semplice aritmetica. E i numeri indicano chiaramente che senza i voti dei neofascisti la Casa delle libertà non avrebbe conquistato il premio di maggioranza regionale al Senato né in Piemonte né in Lazio.
In questo scenario il centrosinistra in queste due regioni avrebbe ottenuto 28 senatori in luogo degli attuali 18 e oggi ci sarebbe a Palazzo Madama una significativa
maggioranza numerica a sostegno di Prodi. La manovra di assimilazione dell’arcipelago di movimenti a destra di Alleanza Nazionale ha quindi oggettivamente pagato in termini di seggi a favore della Casa delle libertà, mentre il pedaggio politico è stato molto limitato, fatto salvo la polemica pre-elettorale sui candidati impresentabili (Fiore e Tllgher) e il contratto con i camerati sottoscritto da Paolo Carattosidis, salito agli onori della cronaca per la proposta di cancellare il 25 aprile e abrogare la disposizione transitoria della Costituzione che vieta la ricostituzione del Partito nazionale fascista.
Alla Camera, come è risaputo, l’operazione sorpasso ai danni dell’Unione non è riuscita per una manciata di voti (25.244), ma è utile ricordare che nel dato finale dello schieramento berlusconiano sono compresi ben 486.723 voti delle due liste neofasciste, che insieme arrivano all’1,3% del totale. A sua volta Alternativa sociale per circa 30.000 voti non riesce a eleggere quattro parlamentari, battuta dal raggruppamento in stile prima repubblica Democrazia Cristiana-Nuovo Psi. Infine, prima di gettare la croce addosso a Piero Marrazzo e a Mercedes Bresso per la sconfitta al Senato, sarebbe stato più utile e corretto analizzare meglio i risultati elettorali e comprendere come la strategia delle alleanze a tutto campo voluta fortemente da Berlusconi avesse clamorosamente raggiunto i risultati sperati.