“I primi 90 anni del PCP sono solo i primi”

Il 6 marzo 2011 si sono commemorati i 90 anni dalla fondazione del Partito Comunista Portoghese. Nel ricordare questa ormai tanto lunga esistenza occorre fare una constatazione che nessuno potrebbe onestamente contestare: a questi 90 anni è direttamente legato tutto ciò che di più rilevante è stato storicamente costruito dai lavoratori e dal popolo portoghese.

La creazione del PCP è allo stesso tempo conseguenza e fattore della progressiva presenza sociale e politica della classe operaia portoghese dalla fine del secolo XIX, dell’avanzata impetuosa del pensiero marxista-leninista, delle idee del socialismo, dell’impatto universale della grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre. La costruzione del PCP è la costruzione, da parte della stessa classe operaia e del proletariato rivoluzionario, di un’organizzazione di classe interamente autonoma sul piano politico, ideologico e programmatico, strumento e guida della loro lotta per l’emancipazione, della lunga lotta di resistenza contro lo sfruttamento, l’arretratezza, la negazione dei diritti, la repressione fascista. Strumento e guida della grandiosa e infinitamente creativa esplosione rivoluzionaria del 25 Aprile. Strumento e guida di più di 35 anni di resistenza alla controrivoluzione, alla rivalsa capitalista, agraria e imperialista, alla politica di disastro nazionale imposta dalla grande borghesia e dal grande capitale transnazionale.

E’ nell’esistenza e nell’azione storica del PCP che le forze più avanzate della società portoghese, che i lavoratori, il popolo, l’intellettualità progressista hanno trovato e trovano il più sicuro strumento per l’azione comune, l’energia collettiva per affrontare tutte le difficoltà, i più valorosi esempi di completa dedizione alla causa dell’emancipazione umana da tutte le forme di dominazione e oppressione, di luminosa lotta per la libertà, per la pace, per la trasformazione rivoluzionaria della società e della vita, per il socialismo, per il comunismo. E’ stato nel PCP che si sono formate e continuano a formarsi molte delle più eminenti figure del movimento operaio, dell’intellettualità progressista, del movimento comunista internazionale, di cui un popolo può essere orgoglioso.

In 90 anni di vita il PCP è passato attraverso le più dure ed esaltanti prove. Dalla più rigorosa clandestinità per quasi mezzo secolo. Dalla persecuzione, la tortura, l’assassinio, centinaia di anni di prigione complessivi. Sebbene abbia vissuto per diversi anni praticamente senza alcun legame internazionale ha costruito la più determinata e ampia iniziativa internazionalista, in particolare con i movimenti di liberazione e ai popoli soggetti al colonialismo portoghese.

E’ vigorosamente riapparso alla luce del giorno nell’alba rivoluzionaria di Aprile, ha allargato esponenzialmente le sue file, ha vissuto e animato con tutto l’entusiasmo i folgoranti giorni della rivoluzione. E’ stato una forza determinante in tutte le grandi trasformazioni realizzate e in tutte le conquiste ottenute. E’ stato ed è l’obiettivo sui cui si concentra la reazione, l’odio dei fascisti, degli anticomunisti e dei reazionari di ogni risma. Ha visto le sue sedi devastate e incendiate, i militanti perseguitati e aggrediti, militanti sono morti in difesa delle conquiste rivoluzionarie. In 35 anni di resistenza contro le politiche della destra è stato nella prima linea di ogni battaglia in difesa dei diritti dei lavoratori e delle popolazioni, nell’organizzazione della lotta di massa e di classe, nella lotta in difesa dell’unità combattiva della classe operaia e di tutti i lavoratori, di tutti coloro che si battono per un corso di progresso e sviluppo democratico, sociale e nazionale. Militanti comunisti, oggi come prima, pagano con persecuzioni politiche, discriminazione, licenziamenti selettivi il prezzo della loro azione combattiva. E come tutti quelli che li hanno preceduti, vedono nella loro condizione di comunisti il più alto motivo di allegria e orgoglio.

Il PCP ha vissuto, a volte duramente, l’impatto delle crisi, divisioni, deviazioni nel Movimento Comunista Internazionale. Ha vissuto la tragedia della sconfitta dei paesi socialisti dell’est europeo e l’acutizzazione dell’offensiva anticomunista da allora in corso.

Qualcuno potrebbe domandarsi che cosa spieghi una così straordinaria vitalità resistente e combattiva, la forza e l’influenza sociale e politica del PCP, il suo prestigio tra i comunisti e le forze progressiste di tutto il mondo.

Tutta la storia del PCP risponde a questa domanda: un partito che non tema la lotta e le difficoltà quali che siano; un partito che conservi salde radici nei lavoratori e nel popolo, dove va a cercare i suoi quadri e dove consolida la sua indipendenza di classe; un partito che si conservi fedele al marxismo-leninismo e che, guidato da esso, comprenda a fondo la realtà in cui opera; un partito che assuma i propri compiti nazionali e i doveri internazionalisti; un partito che si mantenga sempre fedele alla difesa dei diritti e aspirazioni dei lavoratori e del popolo è una forza indistruttibile.

Così, è giusto terminare questa nota di saluto al 90° anniversario del PCP con le parole del titolo: “questi primi 90 anni sono solo i primi”.