I popoli non devono arrendersi di fronte a nulla

da Partito Comunista di Grecia http://inter.kke.gr/News/2010news/2010-10-04-pace

Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

04/10/2010

Il sistema politico borghese internazionale mira al cuore dei movimenti popolari e affila il suo arsenale di difesa contro i nemici: i popoli e la radicalizzazione della loro lotta.

Il Consiglio d’Europa (*) svolge un ruolo speciale nella definizione di un quadro giuridico che ammetta la repressione politica e che coordini in tal senso gli stati membri. Così in nome della “lotta contro l’estremismo” si dispiega l’ennesimo sforzo per colpire il movimento popolare. Nella sessione di martedì 5 ottobre 2010, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa vota una mozione che tenta di legittimare le misure autoritarie antidemocratiche avanzate negli ultimi anni dai monopoli e dai loro rappresentanti politici.

La dichiarazione del Segretario Generale del CC del KKE, compagna Aleka Papariga a riguardo della reazionaria mozione, commenta:

“Queste mostruosità note con il nome di Unione europea e Consiglio d’Europa hanno deciso di adottare una mozione in seno all’Assemblea parlamentare del 5 ottobre, di condanna dei popoli che si oppongono alla politica dei monopoli, che si battono contro le scelte del capitale. I popoli vengono accusati di estremismo, locuzione che include qualsiasi azione: dalla dichiarazione politica allo slogan, dalla partecipazione a manifestazioni e scioperi.

Martedì si decide se l’Assemblea parlamentare fornirà un alibi all’UE e agli Stati membri per adottare una normativa che potrebbe vietare l’attività dei partiti, finanche la loro partecipazione alle elezioni.

Chiariamo la nostra posizione: il KKE non si arrenderà a nessuno. Riteniamo che altri condividano questa posizione, non solo i militanti, i quadri, gli amici ed simpatizzanti del Partito Comunista di Grecia, ma una folta schiera di forze popolari e radicali che hanno lottato, sono scese in sciopero e hanno protestato per bloccare la politica dominante in Grecia e contribuire alla creazione di un movimento su ampia scala per la resistenza e il contrattacco popolare in Europa.

Siamo fiduciosi che questa posizione non coincida solo con la posizione comunista. I due parlamentari, che esprimono la politica di ND e PASOK [rispettivamente centro destra e centro sinistra] in seno all’Assemblea parlamentare ne saranno responsabili. Non conosciamo le loro intenzioni di voto, ma a nostro giudizio dovrebbero votare contro.

Siamo certi di una cosa: il popolo greco e i popoli d’Europa devono stracciare questa mozione che inaugura un nuovo ciclo di misure barbare, L’Europa è ancora in crisi e quando l’avrà superata, e con lei la Grecia, secondo i piani dei capitalisti, i diritti della classe lavoratrice saranno precipitati al livello di 50 o 60 anni fa.

Anche se questa proposta passasse nell’Assemblea, siamo sicuri che la lotta del popolo in Grecia la bloccherà”.

Rispondendo a un giornalista la SG del CC del KKE ha aggiunto:

“Autoritarismo, repressione di Stato e anticomunismo sono realtà in Europa. Naturalmente la resistenza popolare impedisce di far passare tutto ciò che vogliono. Crediamo che il loro timore di sollevazioni popolari sia legato alla determinazione con cui vogliono attuare politiche antipopolari a ogni costo. E per di più in condizioni di acutizzazione della concorrenza rispetto a quale Stato, quale impresa avrà la quota maggiore dei profitti.
Nelle loro intenzioni vediamo la volontà di obbligare il popolo alla passività. Cercano di reprimere il movimento con tutti i mezzi a disposizione. Ciò dimostra la loro intenzione di passare nuove misure, così la loro paura è giustificata”.

La scorsa settimana il KKE ha esortato tutti i Partiti Comunisti e Operai rappresentati in seno all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, a impedire l’adozione di questa mozione e lottare per la sua condanna popolare.

* Organizzazione internazionale, con sede a Strasburgo, che riunisce 47 paesi democratici europei, da non confondere con il Consiglio dell’Unione europea, organo decisionale della UE composto da un rappresentante per ciascun stato membro, né con il Consiglio europeo, coincidente con il Consiglio dell’Unione europea nella composizione dei capi di Stato o di governo.