Giorgio Cremaschi, membro del direttivo nazionale Cgil e presidente del comitato centrale della Flom, prima di spiegare perché la Fiom rischia di sbandare sulla Bertone e quindi non deve firmare l’accordo ci tiene a parlare di Piero Fassino, candidato sindaco del Pd. “Ha elogiato l’accordo ma si dovrebbe vergognare perché di fronte alla vera usura di Marchionne nei confronti degli operai è stato finora in silenzio. Ora dice bravi!”. Ma dovrebbe stare zitto’ .
Cremaschi, lei contesta la scelta degli operai alla Bertone?
Non ho niente da dire ai lavoratori se non ammirarli: di fronte a un ricatto hanno dovuto reagire. 1l problema è il “ri schiosbandata” della Flom.
Cioè?
1151 al referendum non mi scandalizza perché di fronte a un referendum che è illegittimo si può anche decidere di votare sì perché si reagisce a un ricatto.
Cosa vuole dire che la Fiom rischia di sbandare?
Il vero problema è se, dopo il referendum, la Fiom firma l’accordo.
Ha già detto di no.
Certo, ma non si può avere un atteggiamento diverso tra la Fiom nazionale e la Fiom della Rsu. Un conto è dire “il referendum fa schifo ma votiamo sì’, un’altra è firmare l’accordo. Che invece non può essere firmato nemmeno dalle Rsu aziendali.
Ma il referendum dà loro ragione.
Le Rsu possono, se vogliono, firmare per la riduzione delle pause. Ma non possono rinunciare a diritti fondamentali come quello di sciopero o come ll diritto al contratto nazionale. E non lo può fare nessuno della Fiom. Se le Rsu Flom firmano è la Fiom che ha firmato.
Cosa si dovrebbe fare, allora?
Lunedì prossimo, al Comitato centrale. noi chiederemo che la Flom confermi il “no” all’accordo in tutti gli stabilimenti. Eventuali firme di rappresentanti delle Rsu devono essere personali e non impegnare in nessun modo l’organizzazione.
Ma cosa cambia nel concreto?
Cambia che in questo modo la Fiom non si assume quella scelta, non rinuncia a diritti di base e così come per le cause a Pomigliano o a Mirafiori dovrà farle anche alla Bertone.
Non giudica quindi, come pure è stato detto, la decisione alla Bertone, una “mossa del cavallo”?
Nella mia storia sindacale quando ho sentito parlare di mosse del cavallo’, dopo ho visto solo disastri. Dovremmo esprimere con chiarezza quello che siamo disposti a firmare e quello che non possiamo. Ma basta con i referendum-ricatto.
Cambia qualcosa nel governo della Fiom?
Penso e spero di no. La sbandata c’è stata perché l’insieme delle posizioni assunte non sono le stesse. Se c’è un cambiamento dell’orientamento, anche se non dichiarato, l problemi ci saranno. I “no’ di Pomigliano e Mirafiori sarebbero dovuti diventare un patrimonio della Cgil ed essere fondativi di uno sciopero contro ll governo e la Confindustria. Invece, ll più duro attacco ai lavoratori degli ultimi trent’anni è stato sostenuto da Cisl e Uil e minimizzato dalla Cgil.
Lo sciopero del 6 maggio può essere utile?
Dopo il triste e inutile I maggio, non credo. La segreteria della Cgil sta inseguendo disperatamente, anche con lo sciopero, la Cisl e la Uil oltre che Confindustria con l’obiettivo di battere Berlusconi. Ma non si rende conto che il governo reale del paese li vede tutti insieme. Confindustria, Cisl, Uil e Berlusconi.