Innanzitutto tengo a precisare che le principali vittime della situazione attuale sono macchine o poliziotti, e putroppo anche scuole o palestre, ma non c’è affatto un clima da guerra civile e non è pericoloso andare in giro per Parigi. Il pensionato ucciso a Le Raincy, secondo la moglie, non ha nulla a che evdere con la situazione attuale. Infatti sembra che questo pensionato abbia avuto dei problemi con dei giovani presumibilmente delinquenti della sua zona da più di un anno.
La situazione è critica la sera in alcune “banlieues” ma non è un clima di guerra. Personalmente abito a Parigi ma in una zona vicina alla banlieue e per il momento non ci sono problemi. I miei allievi a scuola, che vengono da un ambiente disagiato e che sono al 90% di origine immigrata non sono più agitati del solito.
Quello che sta succedendo trae le sua radici da lontano. Innazitutto bisogna tenere conto dell’effetto esplosivo delle molteplici dichiarazioni fasciste del ministro degli interni, degne di un Calderoli.
Bisogna inoltre comprendere l’impatto esplosivo dei lacimogeni sparati in una moschea di Clichy sous Bois durante la preghiera del ramadan il giorno dopo la morte dei due giovani. Oso appena immaginare cosa sarebbe successo se la polizia avesse sparato lacrimogeni in una chiesa o in una sinagoga, ma questo é impossibile perche non avrebbero mai osato. Ma di fronte ad una cosa cosi grave nessun membro delle autorità francesi ha pronunciato la minima parola di scusa.
I due giovani morti erano stati accusati di essere dei ladri in fuga, le inchieste hanno appurato che non è vero e che invece è vero che la polizia sapeva che loro si erano rifugiati in un luogo pericoloso perché inseguiti dalla polizia e nessuno ha cercato di soccorrerli.
Ma torniamo indietro e guardiamo in faccia anni di islamofobia fomentata da questo governo e non solo, da una caccia al musulmano portata avanti anche dalla stampa. Guardiamo in faccia le discriminazioni continue e le espulsioni di immigrati e dei loro figli, vittime della nuova legge sulla cittadinanza.
Si potrebbe andare oltre e dire tante cose ma vorrei mettere in evidenza due aspetti:
Il primo è che paradossamente l’aspirazione collettiva ad una maggiore giustizia sociale , molto forte in Francia, si scontra con una realtà che spesso la contraddice.
Infatti il cosidetto modello repubblicano francese presuppone l’uguaglianza per tutti e continua a portare avanti, malgrado la crisi e gli attacchi che subisce, un modello sociale nettamente superiore a quello che esiste in altri paesi europei.
Ma la dichiarazione di intenti genera una consapevolezza del diritto molto alta che si scontra con una realtà nella quale il modello liberale guadagna consensi.
Un secondo problema è quello della politica di rullo compressore di questo governo, il quale sta attaccando lo stato sociale come mai prima. In più le dichiarazioni del ministro degli interni, e non solo, hanno un effetto dirompente e creano un una vera e propria ferita sociale.