I difensori dei diritti umani

American gulag (*) 2011

“Qui ci sono solo due possibilità. O abbiamo il più malvagio popolo sulla terra che abita negli Stati Uniti, oppure stiamo facendo qualcosa di drammaticamente sbagliato nel modo in cui trattiamo la questione della giustizia penale.”
Sen. Jim Webb

L’incontrollata crescita dell’universo concentrazionario americano sembra essersi arrestata.
Fino al 2008 ogni settimana 1.000 detenuti si aggiungevano al più grande esperimento di imprigionamento di massa dai tempi di Stalin, mentre ora, complice la crisi economica, si scorge uno spiraglio e una lieve diminuzione del numero dei detenuti fa ben sperare.
La situazione resta comunque senza confronti nel mondo civilizzato. (**)
Un milione e cinquecentomila carcerati riempiono le prigioni statali e federali (quarant’anni fa erano duecentomila), settecentocinquantamila quelle locali (jails) di cui cinquecentomila sono in attesa di giudizio; con centomila minori nei riformatori e alcune migliaia nelle carceri per adulti. [BJS – Sourcebook]
Gli Stati Uniti d’America detengono il record mondiale di un carcerato ogni 130 abitanti, con un tasso di detenzione di 767 per 100.000. Ma, se aggiungiamo ai 2,3 milioni in prigione i 5 milioni che sono in libertà vigilata (probation e parole), arriviamo a un condannato ogni 41 abitanti e a un tasso di 2.435 per centomila. Nessuno sa quanti siano in libertà su cauzione (bail) in attesa di un giudizio che può anche perdersi nei meandri del sistema giudiziario. [Courier Journal]
Un adulto americano ogni cento è dietro le sbarre [PEW] e per i maschi neri si arriva a uno ogni nove. [Liptak] Con i 5 milioni in probation e parole siamo a uno ogni 31. [PEW]. Ogni 48 uomini in età lavorativa uno è in prigione [CEPR], mentre sono 5 milioni (il 2% degli americani e il 14% dei neri) gli ex carcerati che hanno perso il diritto di voto [Economist]. Inoltre 47 milioni di americani hanno precedenti penali, 13 milioni per felonies [Bach]
Metà dei carcerati sono neri, ma questi sono solo il 13% della popolazione.
Se il tasso d’incarcerazione per i bianchi è di 400 per 100.000 per i neri è 2.500. Se poi si considerano solo i maschi il tasso per i bianchi sale a 700 mentre per i neri arriva a 5.000 ma in molti stati supera abbondantemente quota 10.000. Non stupisce quindi che in un quarto degli stati il 10% dei maschi neri sia in galera. Questo si spiega perché, pur essendo il 13% dei drogati, i neri sono il 35% degli arrestati per possesso di droga, il 55% dei processati per questo reato e il 75% di quelli che stanno scontando una pena per questo delitto. [Prisonsucks – ICJ – Webb]
Un terzo dei ventenni di colore è in prigione o in libertà vigilata e per i giovani neri passare un periodo di tempo in cella è un “rito di passaggio” come lo era per noi fare il servizio militare. Il loro tasso d’incarcerazione è di 13.000 per centomila, mentre per i loro coetanei bianchi è di 1.700. [Sentencing Project – HRW]
Ci sono più ragazzi neri in prigione che all’università [Donohoe – BBC]
Le detenute sono 200.000 e spesso si ha notizia di una di loro costretta a partorire ammanettata mani e piedi. Per non parlare delle violenze sessuali. [AI – Liptak] Le Hawaii hanno risolto il problema della scarsità di posti per le prigioniere spedendole in Kentucky.
100.000 detenuti sono in isolamento nei supermax e nelle SHU [The New Yorker] Alcuni sono in isolamento da sempre, come Herman Wallace and Albert Woodfox. [AI]
3.300 sono nel braccio della morte. [Death Row USA]
Gli ergastolani sono 140.000 (7.000 minorenni). 41.000 non hanno la possibilità di rilascio sulla parola (LWOP) e di questi 2-3.000 erano minorenni al momento del crimine (alcuni di 13 anni) [Sentencing – Liptak] Una recente sentenza della Scotus ha parzialmente rimosso il problema.
Il prezzo del mantenimento del gulag americano è di 60-70 miliardi di dollari annui e l’intero sistema giudiziario-penale, con 1,3 milioni di poliziotti, 900 mila guardie carcerarie e 500 mila impiegati nel sistema giudiziario, ne costa 200 [Webb – BJS]
In California ogni detenuto costa 50.000 dollari all’anno (come tenerlo a studiare ad Harvard) [Economist], ma se i matti fossero in manicomio e i drogati in comunità la spesa diventerebbe di 20 e 10 mila rispettivamente. Il Governatore Schwarzenegger ha tentato di salvare il bilancio con il rilascio di 22.000 dei 160.000 carcerati statali californiani. [Int. Herald Tribune 11/01/2008].
A tenere gremito il sistema concentrazionario USA ci pensano le diciottomila polizie americane che, anche se metà dei crimini gravi non è denunciata [AP – BJP], compiono ogni anno 15 milioni di arresti: 5.000 arresti ogni 100.000 abitanti. 1 milione e 500.000 sono arresti per DUI (guida in stato di ebbrezza). 2,5 milioni sono arresti di minori e almeno 500.00 di bambini sotto i 14 anni. [UCR]
Questa massa schiaccerebbe qualsiasi sistema giudiziario, ma quello americano è salvato dalle infinite possibilità di ricatto e contrattazione che offre il patteggiamento. Così i processi con giuria sono stati, nel 2004, appena 155.000 su di un totale di 45 milioni e duecentomila casi giudiziari civili e penali, mentre gli appelli solo 273.000. [BJS – Mize] La famosa efficienza giudiziaria americana si basa sulla frettolosa sommarietà del giudizio, senza certezza del diritto e della pena.
Nell’American Gulag il turn over è impressionante. Nel 2003 è stato di 600.000 unità nelle carceri e di oltre 2 milioni nella probation. Incalcolabile quello delle jails. La Los Angeles County Jail ospita una media di 20.000 persone al giorno [ACLU – Forbes] (al costo di un miliardo l’anno) ed è il più grande ricovero psichiatrico d’America [NY Times August 10th 2009] e si dice che abbia un ricambio giornaliero di 6.000 persone [SF Chronicle 26 Nov 2001] mentre la Contea Harris (quella di Houston) spende 750.000 dollari al giorno per le jails e un quarto del bilancio annuale nella giustizia [Forbes]: è per questo che si è concessa il lusso di fare più di 100 esecuzioni. Più modestamente a Dallas stanno tentando di ridurre i costi: da una parte vogliono evitare l’arresto e il conseguente costoso pernottamento degli automobilisti che non sono in regola con il pagamento delle multe e dall’altra di porre rimedio ai “frequent fliers”: i 10.000 homeless che, al costo di 50 milioni di dollari annui, intasano le strutture sanitarie e legali della contea. [Dallas MN]
Per i minorenni la situazione supera le nostre capacità di immaginazione: ogni anno le kiddies prisons (pubbliche o private) gestiscono 1,6 milioni di casi e almeno 200.000 minori sono processati e condannati come se fossero adulti. [Time Magazine]
Il 6% degli americani è afflitto da gravi problemi mentali, ma per i detenuti si passa al 20% e le carceri, con i loro 500.000 malati psichici, sostituiscono gli ospedali psichiatrici [Time – HRW] che ne contengono solo 100.000 [The Economist]. Ben peggiore la situazione dei minori, due terzi dei quali sono afflitti da una qualche malattia mentale [NY Times August 10th 2009)]. Inoltre i malati di mente finiscono in galera prima di andare all’ospedale (emergency mental health detention)
Il sovraffollamento di jails e prisons non produce solo gente che dorme per terra o nei corridoi, ma condizioni igienico sanitarie spesso atroci, con altissimi tassi di violenza, stupro e suicidio, tanto che un giudice federale ha definito una prigione della Georgia “una nave di schiavi”. [SCHR]
Anche qui occorre registrare un notevole miglioramento. Il tasso di suicidio nelle jails è passato dallo spaventoso 129 per 100.000 del 1983 ad un sia pur altissimo 43 nel 2002, mentre per le prigioni si è passato dal 34 del 1980 al 16 del 1990. Anche l’omicidio è sceso dal 54 per 100.000 del 1980 al 4 del 2002. [BJS]
Se, ai due milioni e trecentomila in prigione e ai cinque in libertà vigilata, aggiungiamo i cinque milioni che hanno perso il diritto di voto (con gravi conseguenze sia per loro che per i risultati elettorali) e i bambini che hanno almeno un genitore in prigione [Justice Strategies], vediamo che l’Incarceration Nation ha creato una Incarcerated Nation di quasi 15 milioni di persone, un ventesimo della popolazione americana.
Metà abbondante degli stati rappresentati alle Nazioni Unite ha una popolazione inferiore.

COME HO FATTO I CONTI
1,5 prisons
0,7 jails
0,1 juvies
2,3 in totale
300 milioni di americani diviso 2,3 milioni di galeotti fa un galeotto ogni 130 abitanti
2,3 milioni diviso 3.000 fa 767 galeotti per 100.000 abitanti
Con i 5 milioni in parole e probation passiamo a uno ogni 41 abitanti e 2.435 ogni 100.000
Attenzione.
Molti dei dati in circolazione non sono aggiornati o non tengono conto dei minorenni in riformatorio, oppure riguardano una parte degli USA (le contee urbanizzate) e in ogni caso, come ci ha spiegato Fagan, i dati forniti possono essere gravemente incompleti.

Claudio Giusti

NOTE
(*) Termine iconoclasta usato anche da Lawrence Friedman per indicare l’immenso sistema carcerario americano che, con 2.300.000 detenuti e 800.000 guardie, costa 60 miliardi di dollari l’anno.
Nel 2008 il sistema è aumentato di 1.000 detenuti la settimana per un totale superiore all’intera popolazione carceraria italiana. E’ composto di 5.069 prigioni, di cui 3.365 sono Local Jails, 1.558 State Facilities, 146 Federal Facilities, più 83 Indian Country Jails e 769 Youth Facilities.
Il paragone con il Gulag sovietico sembra essere particolarmente appropriato: “the black incarceration rate is nearly double the (…) rate at which citizens of the Soviet Union were confined to the gulag’s camps in Stalin’s last years” William J. Stuntz “Law and Disorder, The case for a police surge.”
The Weekly Standard 02/23/2009, Volume 014.
(**) Il tasso di imprigionamento americano è il più alto del mondo, ma è opinione comune che le statistiche fornite dal governo cinese siano volutamente incomplete.

APPENDICE
Secondo Bernard Harcourt se alla reclusione in carcere si somma quella nei manicomi si scopre che gli Stati Uniti “richiudevano” più gente negli anni quaranta e cinquanta di quanto accada oggi. La differenza sta nel fatto che i matti erano confinati nelle istituzioni “prima” che commettessero i delitti per cui ora sono imprigionati. Questo spiegherebbe, almeno in parte, il forte aumento degli omicidi degli anni sessanta e settanta. In definitiva i matti sono stati buttati in mezzo alla strada, dove hanno commesso reati più o meno gravi che li hanno portati in quelle prigioni che ormai fanno le veci del sistema psichiatrico.
Secondo il Prof. D. Berman i 200.000 carcerati federali costano 50.000 dollari l’anno l’uno. Una diminuzione dell’1% di questi porterebbe al risparmio immediato di quei 100 milioni di dollari chiesti alle agenzie governative dal Prez Obama nel 2009.