La condanna Usa «Le parole del capo dello stato dimostrano che è necessario impedire all’Iran di sviluppare capacità nucleari», dice la Casa bianca
Torna all’attacco su Israele il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad. Dalla Mecca, la città santa in Arabia saudita dove si trovava ieri per il congresso dell’Organizzazione della Conferenza islamica (Oci), il giovane capo di stato ha definito lo stato ebraico un «tumore» e ha lanciato una sua personale proposta per la risoluzione della questione mediorientale: secondo lui, la Germania e l’Austria dovrebbero offrire «due o tre» loro province per accogliere lo stato israeliano e tutti i suoi cittadini. «Dato che credete che gli ebrei siano stati oppressi e sterminati durante la seconda guerra mondiale – ha chiesto provocatoriamente Ahmadinejad – perché i musulmani palestinesi ne devono pagare ora il prezzo?». Alla domanda, il presidente iraniano ha aggiunto una risposta concreta. «Ebbene, dato che voi li avete perseguitati, offrite voi un pezzo di terra europea al regime sionista perché possa stabilire lì il governo che più desidera. Noi lo sosterremo». Il capo di stato della Repubblica islamica ha fatto questi ragionamenti ai margini della Conferenza dell’Oci, in un’intervista alla televisione satellitare iraniana Al-Alam. In sala, prendendo la parola di fronte al re saudita Abdullah e ad altri centinaia di dignitari islamici provenienti da tutto il mondo, Ahmadinejad si era limitato ad un discorso più di circostanza, con un appello finale alla riscossa di tutto il mondo musulmano. «Se i nemici dell’Islam – aveva detto – non trovano risposte adeguate dai paesi musulmani, (i nemici dell’Islam) proseguiranno nella loro aggressione».
Senza negare apertamente la realtà storica dell’Olocausto, il presidente iraniano ha avanzato comunque qualche «dubbio personale» e ha espresso un’evidente condanna del trattamento riservato in Austria allo storico negazionista David Irving, arrestato per le sue opinioni. «Alcuni paesi europei insistono nel dire che Hitler ha ucciso milioni di ebrei innocenti nei forni crematori e insistono nel dire che se qualcuno prova il contrario lo condannano e lo mettono in carcere».
Le parole del leader iraniano hanno suscitato vive e immediate reazioni da parte delle cancellerie occidentali, esattamente come era accaduto nell’ottobre scorso, quando lo stesso Ahmadinejad aveva affermato che «Israele dovrebbe essere cancellato dalle mappe geografiche».
Il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan ha detto che le parole di Ahmadinejad «dimostrano a che punto sia fondamentale che il regime non abbia la capacità di sviluppare un’arma nucleare». McClellan ha aggiunto che la dichiarazione del presidente iraniano «sottolinea ancora di più quello che abbiamo detto in passato, cioè le nostre preoccupazioni sul regime iraniano». Analoghi toni di condanna sono stati espressi dal neo-cancelliere tedesco, Angela Merkel, e dal presidente francese Jacques Chirac, in visita a Berlino. «Sono dichiarazioni completamente inaccettabili» ha detto la signora Merkel. Chirac ha aggiunto di essere inorridito nell’apprendere quello che ha detto il capo di Stato iraniano. «Sono sicura che la maggioranza della comunità statale internazionale la pensa in maniera simile» ha detto Merkel, respingendo tali affermazioni «con la massima decisione». «Le proposte del presidente iraniano sono assolutamente inaccettabili e come cancelliere della Germania che ha una responsabilità storica in questa materia, condanno tale posizione con la massima fermezza» ha concluso Merkel.