Relazioni Internazionali del Partito Comunista del Brasile (PcdoB)
Pubblichiamo alcuni stralci di un interessante articolo scritto all’indomani della visita di Putin in Brasile
(…) “Alcuni (gli ambienti padronali brasiliani) hanno attaccato con un vigore mai visto, le relazioni con Cina e Russia e l’idea di “una nuova geografia commerciale”, difesa dal presidente Lula nella riunione dell’UNCTAD, lo scorso luglio a San Paolo. E genera come minimo sconcerto l’energia con cui questi signori si scagliano contro i paesi in via di sviluppo e i potenziali alleati del Brasile nella lotta per un nuovo ordine mondiale, se la paragoniamo alla docilità che dimostrano nei confronti delle antiche e nuove metropoli, alla loro relazione quasi servizievole con gli europei e i nord-americani (…) La politica commerciale brasiliana ha cercato alternative, proponendo l’approfondimento del Mercosul e l’alleanza con la Comunità Andina e accordi con paesi come la Cina, la Russia, l’India e il Sud Africa, attualizzando il concetto di alleanza sud-sud – concetti che favoriscono la vittoria delle lotte per i cambiamenti nel nostro paese, che ebbero una parte molto significativa nella definizione del progetto vittorioso del 2002.
Attualmente la destra liberista, dopo un brevissimo periodo di ibernazione all’inizio del 2003, cerca bruscamente di imporre nuovamente il ritorno a una politica commerciale, che significhi l’abbandono del Mercosul e la rinegoziazione su basi coloniali dell’ALCA e delle relazioni con l’Europa.
Il riconoscimento della Cina come economia di mercato, un gesto politico importante per un partner strategico, non indebolisce assolutamente il Brasile; al contrario rafforza le relazioni tra i due grandi paesi.
Per quanto riguarda la Russia, la visita del presidente Putin ha avuto come esito la conferma della sinergia politica tra i due paesi rispetto a temi centrali dell’agenda internazionale. Sotto il punto di vista commerciale, il Brasile e la Russia si sono trovati d’accordo sulla necessità di rispettare l’importanza della “correzione dei disequilibri e delle asimmetrie esistenti, e dell’assicurazione della instaurazione di un sistema di commercio multilaterale giusto, trasparente e non discriminatorio” (dalla “Dichiarazione Congiunta” tra i due paesi, nota del traduttore). La visita russa ha consolidato una serie di importanti accordi tra i due paesi, in particolare accordi di cooperazione scientifica e tecnologica di grande rilevanza strategica per il Brasile.
(…) Il fatto è che la partnership con la Russia e con altri grandi paesi in via di sviluppo, sotto il governo Lula, sta vivendo il suo miglior momento, di effettivo progresso. Nel caso russo si ricorda che quel paese è stato il primo membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a manifestare appoggio all’aspirazione brasiliana di occupare un seggio permanente nell’organizzazione. Lo stesso succede con la Cina. Ed anche con l’India e il Sud Africa progredisce un’alleanza politica, come il forum trilaterale, e commerciale, nell’alleanza del G-20, a cui si aggiunge la Cina. Tale sforzo brasiliano, di dimensione strategica, aspira a rendere coesi politicamente e commercialmente i cosiddetti BRIC’s (grandi nazioni in via di sviluppo), allo scopo di controbilanciare l’attuale ordine internazionale (…)
Traduzione dal portoghese a cura del
Centro di Cultura e Documentazione Popolare