Hu Jintao da Putin, obiettivo petrolio

Il presidente cinese Hu Jintao ha iniziato nel migliore dei modi una visita di quattro giorni a Mosca: con un incontro nella dacia del presidente russo Vladimir Putin che avrebbe fatto compiere progressi su diversi fronti tra i due ex rivali della Guerra Fredda. «I nostri Paesi hanno fIrmato un accordo strategico di cooperazione e risolto le dispute relative ai confini. Russia e Cina stanno cooperando attivamente sull’arena internazionale», ha notato Hu Jintao. Tra i suoi obiettivi per questa missione, improntata sull’incontro tra la fame energetica della Cina e le risorse petrolifere russe, è un aumento di quattro volte del commercio, fino ad arrivare a 80 miliardi di dollari all’anno entro il 2010.
Il primo incontro – secondo un funzionario del Cremlino rimasto anonimo – era destinato a portare anche alla firma di una dichiarazione che riafferma l’invito dei due Paesi al rispetto della legge internazionale, e il rafforzamento del ruolo delle Nazioni Unite. Putin ha chiamato «amico» il presidente cinese, e ha sottolineato come i due Paesi abbiamo compiuto «progressi notevoli nello sviluppo delle nostre relazioni politiche ed economiche». «Sono sicuro che il suo arrivo in Russia darà impeto al rafforzamento dei nostri legami», ha detto Putin.
Uno degli elementi che avvicina Pechino a Mosca è la preoccupazione per l’aumento dell’influenza americana in Asia centrale dopo gli attacchi dell’ 11 settembre 2001 che hanno portato allo spiegamento di truppe Usa in Uzbekistan e Kirghizstan, per operazioni nel vicino Afghanistan. Uno degli sbocchi del riavvicinamento sono le manovre militari congiunte che Russia e Cina condurranno insieme per la prima volta.
Ma la Cina ha anche acquistato dai russi miliardi di dollari di cacciabombardieri, missili, sottomarini e cacciatorpediniere dopo il collasso dell’Urss, divenendo il primo cliente per l’industria russa della difesa. Ma ora Pechino punta ad avere accesso a un altro settore strategico dell’ecQnomia russa, quello dell’energia, e preme per avere accesso prioritario rispetto al Giappone a un oleodotto che porti il petrolio siberiano ai mercati asiatici.
Durante la scorsa visita di Putin in Cina, nell’ottobre scorso, i due Paesi hanno ricomposto l’ultima delle dispute sui confIni, mentre Pechino si è impegnata ad appoggiare l’adesione di Mosca all’Organizzazione mondiale del commercio.