Eravamo un po’ in attesa. Così avevamo posizionato il camper e alcune auto in una barricata in fondo. Io mi trovavo nella mia auto, la stavo spostando verso il presidio principale. Nelle tende ci saranno state circa un centinaio di persone. Ad un certo punto ho visto tantissima gente, ma pensavo che fossero manifestanti. Invece mi sono accorta che erano tutti uguali. E’ stata una cosa velocissima. Non ho avuto nemmeno il tempo di rendermi conto che erano forze dell’ordine che già avevano invaso tutta l’area dei blocchi. Sono entrati velocissimi, hanno aggirato la barricata e sono entrati nei campi. A quel punto ho sentito solo le urla della gente che stava dentro le tende e veniva picchiata. Hanno picchiato tutti, hanno rotto le tende. Hanno preso la gente a calci. Si sono soffermati soprattutto nella zona del presidio dove evidentemente pensavano ci fossero più giovani, ma in realtà in queste serate i manifestanti dormivano un po’ in tutte le tende. Così sotto i manganelli sono finiti indistintamente giovani e vecchi. Poi ci volevano costringere a rientrare tutti nel baracchino del presidio. E noi urlavamo che non ci saremmo mai stati lì dentro. Loro spingevano, hanno rotto dei vetri. Di nuovo botte. E alla fine hanno desistito e ci hanno lasciato anche lì fuori. Dopo un po’ sono tornati a dirci che dovevamo andarcene anche da lì e hanno cominciato a spingerci verso quello che era il blocco che le forze dell’ordine facevano all’entrata di Venaus. Lì in alto ci siamo ricongiunti alla gente che intanto cominciava a venire a vedere cosa stava accadendo. Ci hanno caricato nuovamente in maniera molto pesante ed in effetti il ferito più grave è stato colpito in quella seconda carica. C’è stata poi una terza carica, molto pesante, che ha colpito anche alcune donne del paese che nel frattempo ci avevano raggiunto e gridavano «vergogna, vergogna». Dopo la carica siamo andati a bloccare l’autostrada a Venaus, proprio sopra il cantiere. Avevano distrutto tutto, recintato l’area, abbattuto le tende e con le ruspe stavano spianando tutta l’area. Abbiamo anche visto i tecnici della cooperativa Cmc che entravano scortati dalla polizia e la cosa più inquietante era che avevano tutti, i tecnici, il passamontagna. Il blocco dell’autostrada è durato una mezzoretta, poi sono arrivati altri mezzi blindati. Siamo scappati, cercando di scavalcare la palizzata da cui eravamo entrati in autostrada, ma qualcuno non ce l’ha fatta ed è finito di nuovo in mano alle forze dell’ordine.
*** Ermelinda, Venaus