L’Ufficio Politico del Partito Comunista dell’India (marxista) si congratula con il popolo indiano per la decisiva disfatta inflitta al BJP e ai suoi alleati. Il corso politico di sei anni del governo diretto da Vajpayee è giunto al suo epilogo. Il verdetto rappresenta il rigetto del “comunalismo” del regime del BJP, delle politiche economiche a favore dei ricchi che sono state esaltate dalla campagna della “India Shining” e della politica estera filoimperialista.
Le elezioni per il 14° Lok Sabha sono uno storico successo del PCI (m) e dei partiti di Sinistra, che hanno conquistato il più alto numero di seggi parlamentari, a partire dall’indipendenza. E’ un riconoscimento del fermo e rilevante ruolo giocato dal PCI (m) e dalla Sinistra nella difesa del laicismo, nell’antimperialismo e nell’opposizione a politiche economiche dannose. L’Ufficio Politico del PCI (m) si congratula con il popolo del Bengala Occidentale, del Kerala, del Tripura e degli stati che hanno eletto candidati del PCI (m) e della Sinistra.
Tutti i principali partiti di opposizione laici hanno contribuito alla disfatta del BJP e dei suoi alleati. Il popolo del Tamil Nadu, dell’Andhra Pradesh, dell’Uttar Pradesh e dei più grandi stati hanno sbaragliato il BJP e i suoi alleati. Persino nel Gujarat, il BJP ha subito una pesante sconfitta.
Ci sono le condizioni perché tutti i partiti laici che hanno registrato questa importante vittoria, concorrano a creare uno stabile governo di alternativa. L’Ufficio Politico del PCI (m) opererà per assicurare la realizzazione di questo obiettivo, in una forma che venga incontro alla volontà del popolo.
“Il Partito Comunista dell’India in merito alla formazione di un governo democratico laico e al ruolo del partito”
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in http://www.solidnet.org , 17 maggio 2004
L’Esecutivo nazionale del Partito Comunista dell’India si è riunito il 15 maggio a New Delhi. Era presieduto da P.K. Vasudevan Nair, eletto per la prima volta al Parlamento ed ex Primo ministro del Kerala.
Il Segretario Generale A.B. Bardhan ha svolto la relazione sulle elezioni e sulla situazione post-elettorale.
L’Esecutivo Nazionale si è congratulato con il popolo per questo decisivo mandato. L’E.N. ritiene che il popolo abbia rigettato la politica comunalista-fascista perseguita dal BJP-NDA, esprimendo il suo sostegno al carattere laico democratico del paese. Il popolo ha rifiutato le politiche economiche condotte negli ultimi tempi, che hanno rappresentato un attacco contro i lavoratori e i contadini, contro le condizioni di vita delle masse, contro i poveri in generale e che sono solo servite agli interessi delle corporazioni multinazionali e dei monopolisti del paese. Il popolo ha rifiutato la politica estera di sudditanza nei confronti degli imperialisti USA.
L’Esecutivo Nazionale ritiene che la Sinistra sia emersa come il fattore decisivo nel nuovo Lok Sabha. Il Congresso e i suoi alleati dovranno lavorare con la Sinistra se vorranno venire incontro alle aspirazioni del popolo.
Consapevole delle proprie responsabilità, la Sinistra ha deciso di dare sostegno al Congresso e ai suoi alleati allo scopo di formare un nuovo governo laico al Centro del paese. L’Esecutivo Nazionale del PCI è giunto alla conclusione che la partecipazione della Sinistra al governo viene incontro alle aspirazioni del popolo, permettendo di dare maggiore stabilità ed efficacia al governo.
Deve essere comunque chiaro che l’insieme di tutti i partiti di Sinistra dovranno partecipare al governo. Più di ogni altra cosa, è necessario preservare l’unità e la coesione della Sinistra.
L’Esecutivo ha anche discusso gli appelli lanciati da molti intellettuali del paese che invitano la Sinistra a condividere le responsabilità della partecipazione al futuro governo. L’Esecutivo ha la massima considerazione delle preoccupazioni espresse a riguardo.
L’Esecutivo Nazionale ha discusso le politiche e i programmi che dovrebbero diventare parte del Programma Minimo Comune del futuro governo. L’E.N. ha nominato una commissione, formata da A.B. Bardhan, P.K. Vasudevan Nair e Gurudas Dasgupta per definire la posizione del partito in merito al Programma Minimo Comune, e poi sottoporla alla discussione, a conclusione del suo lavoro.
“Una vittoria decisiva”
Morning Star Online
Communist Party of Britain, 16 maggio 2004
http://www.morningstaronline.co.uk , http://www.communist-party.org.uk ,
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in http://www.solidnet.org
Sabato,15 maggio 2004
Il successo delle forze laiche, democratiche e di sinistra nella loro lotta contro il governo filoimperialista e degli affaristi del Bharatiya Janata Party (BJP) è di immensa importanza. Esso inverte la tendenza di sei anni di politiche che hanno arrecato al popolo indiano povertà, discriminazione e disuguaglianze.
Il BJP, quale volto “rispettabile” di un coacervo di forze nell’essenza fasciste, dava la copertura ad organizzazioni scioviniste hindu, intaccando potentemente il ruolo di stato laico, multireligioso e democratico dell’India.
La distruzione di Babri Masjid in Ayodhya, i pogrom contro i musulmani nel Gujarat e gli assassini perpetrati contro cristiani hanno seminato un senso di insicurezza tra le minoranze religiose.
La politica del governo diretto dalla coalizione “Alleanza Nazionale Democratica” (NDA), con alla testa il BJP, era basata sul classico “divide et impera”.
Mentre le masse hindu venivano incitate contro semplici cittadini di culture diverse, il governo dei proprietari terrieri, dei banchieri, degli industriali manovrava per svendere tutto il settore statale. Esso, malgrado la retorica nazionalista, ha anche aperto le braccia all’imperialismo USA ed alle agenzie finanziarie e commerciali internazionali, adottando politiche neoliberali che arricchiscono un’elite che rappresenta il 10% dell’India e spingendo il resto della popolazione in condizioni di assoluta povertà.
Il ruolo dei partiti di sinistra, specialmente del più grande – il Partito Comunista dell’India (marxista) – è stato essenziale nella mobilitazione dei contadini, degli operai, dei disoccupati, ecc., che ha permesso di ottenere una massiccia sconfitta elettorale dell’elitario BJP.
Il PCI (m), prima delle elezioni, ha indicato tre fondamentali obiettivi: sconfiggere il BJP, assicurare un governo centrale laico e rafforzare la sinistra al parlamento. Questi obiettivi sono stati tutti centrati, con i partiti di sinistra che hanno conquistato le posizioni migliori mai ottenute nel Lok Sabha.
Questi partiti, che costituiranno una vasta coalizione di interlocutori del Partito del Congresso, dovranno vigilare perché la sconfitta del BJP non sia seguita da politiche neoliberali simili, coperte da una veste laica.
Sia il Congresso che i partiti di sinistra hanno affermato di voler dare priorità ai bisogni dei più poveri, ma ciò non appare in futuro così semplice.
Molte medicine sono fuori dalla portata dei poveri, in seguito all’abolizione da parte del BJP del controllo sui prezzi dei farmaci. Più di 200 milioni di Indiani non hanno accesso all’acqua potabile, il 63% delle case rurali non dispone dell’elettricità e il 70% delle donne delle campagne soffre di denutrizione.
Le politiche finora adottate non hanno risposte per questi problemi.
Le richieste avanzate dalla sinistra di riforma agraria, di maggiori investimenti pubblici nell’agricoltura e nell’industria, di limitazione della penetrazione straniera nei settori bancario e assicurativo, di canalizzazione degli investimenti stranieri dove è maggiormente opportuno e di rafforzamento del settore pubblico non sono gradite alle agenzie finanziarie internazionali. Ma offrono l’opportunità agli Indiani di poter controllare la propria economia, di promuovere la giustizia sociale e di incoraggiare gli altri paesi a porre il proprio popolo lavoratore al di sopra degli interessi degli speculatori stranieri e degli sfruttatori nazionali.