«L’idea di un governo a tempo non ci convince. È una proposta non sostenibile. L’unica cosa giusta da fare ora sono le elezioni per recuperare un rapporto di trasparenza con gli elettori». Gian Luigi Pegolo, deputato di Rifondazione Comunista ed esponente della minoranza dell’Ernesto boccia l’ipotesi di un governo istituzionale e indica come unica soluzione il ricorso alle urne. In una conferenza stampa organizzata con Fosco Giannini, senatore del Prc, e Leonardo Masella, entrambi esponenti della minoranza del partito, Pegolo non esita a mettere in guardia Rifondazione stessa dall’appoggiare un governo istituzionale: «Avrebbe una ripercussione drammatica a livello elettorale». Per l’Ernesto dunque l’ipotesi di un governo a termine non è praticabile: «Noi – dice Pegolo a chi gli chiede quale sarà l’atteggiamento nell’eventualità le Camere siano chiamate a dare la fiducia – siamo liberi di fare qualsiasi cosa, non abbiamo condizionamenti. L’unico vincolo è la lealtà verso gli elettori che non ci chiedono di appoggiare un governo di centrodestra». L’ipotesi di un governo istituzionale però per l’Ernesto non è praticabile: «Il problema – osserva ancora il deputato del Prc – sono le elezioni, temiamo che ci si arrivi in modo sbagliato». «Noi – prosegue Fosco Giannini – siamo stati sempre responsabili nei confronti del governo, anche se è da tempo che ponevamo il problema che le politiche economiche e internazionali del governo deludevano il popolo della sinistra». Giannini non nasconde ora «la paura per un voto in cui la destra sarà vincente anche grazie al tradimento del programma da parte del governo». Critiche infine non sono risparmiate al gruppo dirigente del partito: «L’ultima direzione – sottolinea il senatore dell’Ernesto – è stata a dir poco stravagante. Le risposte date dal segretario sono sbagliate rispetto ai problemi posti. Noi crediamo che l’unica strada percorribile sia l’unità delle forze comuniste, il cuore di una colazione di sinistra».