Gli studenti francesi sono tornati in piazza con una raffica di 150 manifestazioni, che stanno creando qualche problema al governo del primo ministro Dominique de Villepin. Quella che pochi giorni da sembrava solo un’ipotesi, ormai sta diventando una realtà: è nato in Francia l’ennesimo movimento studentesco, che stavolta ha un preciso obbiettivo politico consistente nella lotta al precariato. I giovani francesi – che sono in Europa tra quelli che cominciano a lavorare più tardi – si battono per avere un impiego a tempo indeterminato e non soluzioni di impiego.
Pomo della discordia è una legge attualmente in discussione all’Assemblea nazionale: quella che il governo ha eufemisticamente definito “Legge per l’uguaglianza” e che contiene un articolo proprio a favore del decollo lavorativo dei giovani. Solo che il governo vuole ottenere tale risultato in un modo che agli interessati non piace affatto: riducendo le garanzie sociali per le persone al primo contratto. Il Cpe (“contratto di prima assunzione”) prevede un periodo di due anni in cui il giovane può perdere il posto senza alcuna forma di protezione o di giusta causa. Il governo dice che in ogni caso la grande maggioranza dei giovani sotto CPE otterrà poi un lavoro stabile a tempo indeterminato, ma ai manifestanti di ieri questa forma di “eccezione per giovani” alle norma del diritto del lavoro non piace affatto. Di qui una protesta che si va estendendo su scala nazionale.
Le manifestazioni di ieri – organizzate dalle principali confederazioni sindacali e dalle organizzazioni studentesche – non erano oceaniche, ma hanno visto un reale decollo della protesta. A Parigi c’erano alla sfilata circa trentamila persone ( 13 mila secondo la prefettura e 45 mila secondo gli organizzatori). Striscioni e cartelli erano molto duri nei confronti del governo e del Cpe.
Uno di essi diceva: “Disoccupazione, precariato, schiavitù” (parole che in francese danno anch’esse , nel loro insieme, la sigla Cpe).
Insomma i giovani parigini non vanno troppo per il sottile nel contestare la legge che sta tanto a cuore al primo ministro Dominique de Villepin.
I manifestanti non erano pochi neppure nelle altre località del paese: 15 mila a Tolosa ( città in cui l’universo giovanile è oggi al tempo stesso effervescente ed inquieto) e ottomila a Grenoble, a Rennes e a Bordeaux.
Adesso la sfida continua così come vanno avanti le discussioni parlamentari.
L’approvazione da parte dei deputati giungerà entro il 21 febbraio, ma la maggioranza non sarà ampia perché solo l’Union pour un mouvement populaire ( Ump, principale formazione del centrodestra) voterà a favore.
I centristi e le sinistre al gran completo si esprimeranno per il no.
Ma l’Ump ha la maggioranza assoluta e può ottenere ciò che vuole, almeno in Parlamento.
Poi il disegno di legge di iniziativa governativa passerà al Senato, dove l’approvazione giungerà in tempi relativamente brevi.
Solo che nel frattempo le strade delle città francesi si riempiranno di altre manifestanti e la prova di forza per Dominique de Villepin potrebbe diventare davvero difficile.
Dal canto suo il ministro dell’Interno Nicolas Sarkozy non si espone in questa polemica: il suo obbiettivo è la candidatura alle elezioni presidenziali della primavera 2007 e l’erosione della popolarità dell’attuale primo ministro non fa che aiutarlo.
Alla fine proprio Sarkozy potrebbe non avere più rivali in seno al suo partito per la leadership e soprattutto per la candidatura all’Eliseo.
Ieri sono stati resi noti i risultati di un sondaggio, che attesta il forte calo della popolarità del presidente della Repubblica Jacques Chirac e del suo fedele primo ministro Dominique de Villepin.
L’opposizione di sinistra tenta di cavalcare la tigre della protesta giovanile contro il Cpe – e in generale contro il precariato – allo scopo di rilanciarsi dopo un periodo di disastrose contrapposizioni interne soprattutto a proposito dell’Europa e della Costituzione.
Tutti i principali leaders socialisti attaccano il governo, chiedendo l’immediato ritiro delle norme che istituiscono il Cpe,
così lo scontro si fa davvero intenso e la primavera politica transalpina potrebbe rapidamente riscaldarsi.