Gli Stati Uniti continuano a torturare in Afghanistan

Fonte: Quotidiano Público, 12 maggio 2010, pag. 15

Traduzione di l’Ernesto online

La Croce Rossa conferma l’inchiesta della BBC sulla prigione segreta della base militare di Bagram, vicino a Kabul

Nonostante la promessa di Barack Obama di farla finita con le torture, diversi prigionieri afgani hanno denunciato di essere stati torturati nella base che gli Stati Uniti hanno a Bagram, a nord di Kabul. La base conta su un centro di detenzione segreto oltre a quello ufficiale, di Parwan, secondo quanto ha confermato il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) alla BBC.

La catena britannica aveva sollevato il caso il 15 aprile con un servizio in cui nuovi testimoni riferivano con dettaglio tutti i maltrattamenti a cui erano stati sottoposti nella prigione segreta, che i detenuti chiamano “il buco nero”.

Il responsabile dei centri di detenzione in Afghanistan, il vice-ammiraglio dell’esercito statunitense Robert Harward, ha negato l’esistenza di queste carceri e degli abusi ed ha aggiunto che la prigione principale, un nuovo complesso chiamato Installazione di Detenzione, a Parwan, è “l’unico centro di detenzione” della base e del paese.

La Croce Rossa ha rivelato, su domanda della BBC, che dall’agosto 2009 le autorità statunitensi stanno notificando i nomi delle persone detenute in installazioni indipendenti nella base di Bagram.

I prigionieri, che sono stati intervistati singolarmente dalla BBC, hanno riferito tutti storie simili sulle punizioni a cui sono stati sottoposti durante la loro prigionia; celle fredde in cui non si poteva dormire a causa della luce continuamente accesa e che impediva di sapere se era giorno o notte.

“Nessuno poteva dormire”

“Lo chiamano il buco nero”, ha spiegato alla BBC Sher Agha, che ha passato sei giorni in questo presidio lo scorso autunno. “Quando ci mettono in libertà ci dicono di non raccontare storie a quelli di fuori perché potremmo avere conseguenze”, ha precisato.

“Non potevo dormire, nessuno poteva dormire, perché c’era una macchina che faceva molto rumore per impedirlo”, ha riferito Mirwais, che assicura di essere stato nel carcere segreto per 24 giorni. “C’era una piccola telecamera nella mia cella e se stavi dormendo, venivano e ti molestavano per svegliarti”, ha aggiunto.

Molti prigionieri assicurano di essere stati colpiti da soldati statunitensi prima di essere portati in prigione. Mirwais ha dichiarato di aver perso molti denti per il colpo del calcio di un arma. Tutti assicurano di non essere stati visitati dalla Croce Rossa e che le loro famiglie non sapevano dove stavano.

Due morti nel 2002

Nel 2002, due prigionieri morirono mentre si trovavano sotto custodia delle guardie della prigione di Bagram dopo essere stati appesi e colpiti brutalmente. Gli Stati Uniti ammettono che l’80% dei detenuti probabilmente non sono terroristi addestrati.

I prigionieri vengono giudicati come se si trovassero in un tribunale, in cui la difesa è costituita da militari che non hanno alcuna preparazione come avvocati. Nessun prigioniero di Bagram ha mai visto un avvocato. Mediante questo processo sono stati liberati circa 100 prigionieri. Il numero di prigionieri a Bagram ammonta a 900, un incremento rispetto ai 650 registrati in settembre.