Gli obiettivi strategici dell’occupazione USA di Haiti

Traduzione a cura della redazione di http://www.lernesto.it

Anche ad Haiti, il processo di integrazione e di emancipazione latinoamericana, incarnato da ALBA (Alleanza Latinoamericana dei Popoli della Nostra America), rappresenta l’obiettivo prioritario della politica aggressiva dell’imperialismo e delle oligarchie locali.

L’invio di un’importante contingente statunitense ad Haiti, per quanto si tenti di mascherarlo con una veste umanitaria, non ha altra spiegazione che il perseguimento di obiettivi e interessi geopolitici tesi a migliorare il posizionamento strategico USA nell’importante regione dei Caraibi, dove l’influenza di ALBA, con i suoi piani di integrazione e sviluppo indipendente, è venuta guadagnando terreno negli ultimi anni.

Il progetto di ALBA nella sofferente isola dei Carabi, ha conosciuto un significativo avvio nei progetti di collaborazione promossi da Cuba, con il proposito di creare le basi di uno sviluppo sostenibile necessario a far si che il popolo haitiano cominci ad uscire dall’arretratezza e dalla miseria causate dallo sfruttamento coloniale e imperialista a cui è stato sottoposto prima dalle potenze europee e in seguito dagli Stati Uniti, che hanno invaso e occupato militarmente l’isola per lunghi decenni allo scopo di favorire sanguinarie dittature al loro servizio.

Haiti, come membro osservatore di ALBA, negli ultimi anni stava ricevendo un’importante collaborazione. Il Venezuela l’aveva integrato nel progetto di Petrocaribe, mediante il quale riceveva combustibile a prezzi di favore; più di 900 giovani si erano diplomati in alcune professioni e più di 600 frequentavano corsi universitari. Molti di loro si sono formati o si stavano formando come medici in università cubane; il progetto di alfabetizzazione avviato con l’assistenza cubana ha permesso che 160.000 haitiani imparassero a leggere e scrivere; i piani di assistenza medica, che comprendevano la costruzione di ospedali con attrezzature moderne, riguardavano già 127 dei 131 comuni del paese ed erano sostenuti dal lavoro di circa 400 medici e tecnici sanitari cubani.

ALBA portava avanti progetti di sviluppo in settori significativi: pesca, energia, agricoltura, infrastruttura, aviazione, comunicazioni ed edilizia abitativa, tra gli altri.

ALBA ha guadagnato influenza specialmente nei Carabi, dove ha quattro membri insulari: Antigua e Barbuda, Dominica, San Vicente e le Granadinas e Cuba. Haiti partecipava in qualità di osservatore. Questi paesi, insieme a Venezuela, Ecuador, Bolivia e Nicaragua, costituiscono il nuovo fattore politico indipendente nel continente che comincia a proiettarsi con forza a livello internazionale, e che non può essere certo sottovalutato dalle oligarchie reazionarie saccheggiatrici storiche della regione e ancor meno dall’imperialismo yankee, che lo aveva amministrato fino a pochi anni fa come il proprio cortile di casa.

Il nuovo tentativo di occupazione militare di Haiti è inserito all’interno del piano elaborato a Washington, allo scopo di far regredire i progressi acquisiti, allo stesso modo del golpe militare contro il legittimo governo dell’Honduras, ex appartenente ad ALBA, dell’installazione delle basi militari in Colombia, delle provocazioni contro il Venezuela, delle campagne di diffamazione e dei tentativi di destabilizzazione contro i governi indipendenti che fanno parte dell’alleanza.