Pc fuori uso. Nell’era della «digitalizzazione della pubblica amministrazione» tanto cara al premier Berlusconi, c’è un pezzo di Stato costretto a chiedere aiuto e fondi per poter lavorare con strumenti idonei e combattere adeguatamente il terrorismo globale e la
criminalità. Così succede anche che la magistratura sia costretta a un doppio grido d’allarme contro i tagli della Finanziaria che stanno mettendo in crisi la strumentazione tecnologica a disposizione dei giudici. Il primo atto si consuma in mattinata mentre negli uffici della procura di Roma sono riuniti alcuni dei magistrati più impegnati nella lotta al terrorismo. Sul tavolo una comunicazione ufficiale del Ministero della Giustizia in cui è spiegato che al momento non è possibile la creazione della banca dati dove far convergere tutte le informazioni dello stato delle indagini. Uno strumento chiesto a gran voce, dopo gli attentati del 7 luglio a Londra, anche che dal ministro dell’Interno Pisanu. Il motivo? Mancano i soldi.
Qualche ora dopo, nella sede del Consiglio Superiore della Magistratura sono riuniti per un corso di formazione i responsabili distrettuali per l’informatica che a larghissima maggioranza approvano una risoluzione (che sarà discussa dal plenum di Palazzo dei Marescialli oggi sollecitando un confronto con lo stesso Castelli) nella quale si denunciano le «ricadute gravissime» che i tagli predisposti in Finanziaria avranno sulle già obsolete strumentazioni tecnologiche dei tribunali italiani. «Dati e cifre particolarmente allarmanti», spiegano. Per le spese correnti, infatti, nella Finanziaria 2006 «sono stati stanziati 56.420.572 euro, rispetto ai 98.080.248 euro previsti nel 2005, con una riduzione del 42%». In particolare, per l’assistenza sistemistica e della rete «si prevedono 44.285.199 euro rispetto a 81.977.740 euro del 2005, con una riduzione del 46%», mentre per gli investimenti sono stati «stanziati 26.942.928 euro, rispetto a 38.747.369 euro del 2005, con una riduzione del 30%». Somme, spiegano, «perfino insufficienti a far fronte agli impegni già assunti». Di investimenti, invece, nemmeno a parlarne. Neanche se gli ultimi pc assegnati risalgono al 2002. E pensare che solo pochi giorni fa Castelli aveva lodato i risultati del governo nell’informatizzazione del servizio giustizia. Ma la risposta del ministro non si è fatta certo attendere. Prevedibile come la frecciata velenosa in essa contenuta. «Stranamente – ha commentato Castelli in serata – queste polemiche nascono sempre alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario».