Giovanni Pesce senatore a vita: un riconoscimento non rituale per la democrazia

Cara Liberazione,

condivido, come immagino molti altri di noi, l’invito che, dalle colonne del nostro giornale, Claudio Grassi ha formulato in merito alla questione della nomina di Giovanni Pesce a senatore a vita. L’esemplarità della sua vicenda di comunista, di combattente partigiano che ha saputo scrivere pagine fondamentali della storia della Repubblica e vivere in prima persona momenti memorabili della parabola dei comunisti di questo Paese, meritano davvero un riconoscimento del genere. In più si tratterebbe di un riconoscimento ben altro che ‘rituale’, se consideriamo il valore della sua lezione per le giovani generazioni, il contributo significativo che ha dato alle forze democratiche e di progresso la sua lunga vicenda umana e politica e il segnale che una simile nomina significherebbe, in tempi di revisionismo montante e di pervicace mistificazione della storia e della vicenda politica dei comunisti, in Italia e nel mondo. Mi associo dunque alla richiesta di nominarlo senatore a vita e alla sollecitazione a Liberazione e al Partito tutto a fare propria questa iniziativa.

Gianmarco Pisa
Esecutivo Regionale GC Campania