Giovanni Pesce senatore a vita: un atto di Resistenza all’oblio revisionista

Caro Direttore,
ti scriviamo per esprimere il nostro convinto appoggio alla proposta avanzata sulle colonne di “Liberazione” inerente al lancio di una campagna per la nomina del nostro compagno Giovanni Pesce a senatore a vita.
Una nomina che ci sembra un atto dovuto di gratitudine da parte del Paese ad una persona, Visone, che ha contribuito in maniera coraggiosa ed esemplare alla lotta per la democrazia e per l’affermazione dei diritti del lavoro nel nostro Paese e in Europa: in Francia, minatore immigrato tra minatori immigrati, in Spagna garibaldino diciottenne nelle trincee repubblicane e poi, in Italia, prima gappista nella lotta senza quartiere contro fascisti e tedeschi e poi dirigente comunista, impegnato nella costruzione di una Repubblica fondata sul lavoro.
E crediamo anche che, in un’epoca segnata dall’irrazionalismo e dal revisionismo più biechi, la nomina di Pesce a senatore sia un vero atto di resistenza e di riaffermazione orgogliosa del contributo dato dalle comuniste e dai comunisti alla sconfitta del nazifascismo e al processo di emancipazione e liberazione di milioni di donne e uomini in Italia e nel mondo.
Chiediamo pertanto che il Partito si faccia promotore di un’iniziativa politica di respiro nazionale nei confronti del Presidente della Repubblica per nominare il comandante Visone senatore a vita della Repubblica nata dalla Resistenza.

Enrico Maria Massucci, Segretario Provinciale P.R.C. Trento;
Agostino Catalano, consigliere Provinciale P.R.C. Trento;
Tommaso Iori, consigliere comunale P..R.C. Trento;
Giuseppe Benassi, Segreteria Provinciale P.R.C. Trento;
Stefano Marchesi, Segretario Circolo “Mario Pasi”, Trento;
Alyosha Matella, Circolo P.R.C. “Mario Pasi” Trento;
Paolo Maccani, Circolo P.R.C. “Mario Pasi”, Trento;
Roland Caramelle, Segreteria Provinciale F.I.O.M. Trento;
Alberto Ferrandi, ex-deputato P.C.I.