Caro Direttore,
ho letto anch’io l’affascinante libro , intervistato da F. Giannantoni e I. Paolucci (Edizioni Alterigere-EsseZeta, collana “La Memoria”, € 14,00) ed ho letto la proposta di Claudio Grassi su “Liberazione” del 25/08/2005 di nominarlo senatore a vita. Mi sembra il minimo che l’Italia democratica ed antifascista debba ad uomo come lui, profondamente democratico, tanto da impegnarsi a fondo per tutta la sua lunga esistenza – con rischio della vita ad ogni istante, oltre che della libertà personale, come in Spagna o durante la Resistenza – per l’avvento e la salvaguardia della democrazia, della libertà e per la giustizia sociale.
C’è solo da rammaricarsi che tale proposta – di cui mi sento riconoscente verso Claudio Grassi, che l’ha formulata – non sia venuta in mente a nessuno prima di lui (nemmeno a me, dico autocriticamente, quantunque avessi letto il libro).
Facciamo ora in modo che il Presidente Ciampi, che pure lui ha militato nella Resistenza e che ne difende tuttora i valori contro l’annosa e vergognosa campagna revisionistica, prenda presto la decisione di nominare Giovanni Pesce senatore a vita perché senza alcun dubbio lo ha meritato e lo merita e perché ciò sia di stimolo alle giovani generazioni a schierarsi sempre dalla parte della democrazia, della libertà, della giustizia sociale e della pace.
Per noi, poi, che tutto il bene che ha fatto nella sua vita lo abbia fatto come comunista è certamente un motivo in più di orgoglio.
Cordiali saluti.
Gilberto Volta