Giordano e Ferrero, “lite” sul digiuno del compagno Conti

GENOVA. La segreteria nazionale di Rifondazione non cambia le liste della Sinistra Arcobaleno in Liguria. Il partito di Bertinotti e Giordano, quindi, non avrà nessun parlamentare eletto tra La Spezia e Imperia. Il tentativo del segretario regionale Giacomo Conti di far cambiare le cose attraverso lo sciopero della fame (oggi al quinto giorno) è quindi fallito.
Anzi, ieri Conti ha dovuto registrare la durissima censura del suo segretario nazionale: «Nel nostro partito il dibattito è libero e il dissenso, anche quello più estremo, è non solo lecito – ha detto Franco Giordano – ma un valore. Ma la delegazione del Prc nella lista della Sinistra Arcobaleno ha rispettato i criteri di rinnovamento posti dal comitato politico nazionale. Si può non essere d’accordo, ma parlare come fa Conti di una “operazione banditesca” messa in atto da una parte della segreteria è non solo falso, in quanto mette in discussione l’unità del gruppo dirigente nazionale, ma anche indegno, perché ne vuole colpire l’onestà politica contermini, questi sì, che andrebbero banditi dal confronto. Riteniamo le espressioni di Conti incompatibili con la cultura politica del partito».
Conti reagisce: «Consiglierei a Giordano di non ascoltare solo le proprie parole, ma anche quelle degli iscritti del territorio. Se qui si pone un problema sulla formazione delle liste, prima di dire che c’è una frattura in Prc, mi chiederei se l’ha fatta il segretario regionale ligure o una segreteriana-zionale che è sorda alle istanze del mondo sociale e dei territori dove si costruisce il progetto della sinistra».
Conti parla di un «problema di democrazia nel partito» e chiede un congresso nazionale subito dopo le elezioni e invita Giordano «a un attivo degli iscritti che può essere convocato già la prossima settimana». Al suo fianco, l’operaio deputato uscente e non più confermato Sergio Olivieri, che cerca di «superare» l’incidente accettando comunque di essere messo in unabrutta posizione di lista: «Ora pensiamo a ottenere il miglior risultato, poi discuteremo». Quindi l’invito a Conti per tornare a cibarsi (ha perso 5 chili). Un appello che arriva da giorni dapiùparti, apartire dal capogruppoin Regione Marco Nesci, dalla sua parte.
L’appello più pesante è comunque firmato dal ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrerò: «Giacomo è uno splendido compagno e la radicalità con cui sta affrontando il nodo delle candidature operaie è l’espressione della sua passione politica e morale. Lo invito però a porre fine allo sciopero della fame che non è e non può essere lo strumento attraverso cui aprire la discussione politica sulle scelte fatte sulle candidature. E invito tutti (quindi anche Giordano, ndr) ad abbassare i toni della polemica. La discussione su questi nodi dovrà essere fatta dopo le elezioni, ma oggi è il tempo di rimboccarsi le maniche e di impegnarsi nella campagna elettorale».