G8, sì della Corte europea alla famiglia di Giuliani

L’ uccisione di Carlo Giuliani e l’ intera gestione del «G8» di Genova saranno processati a Strasburgo, dalla Corte europea dei diritti dell’ uomo. La comunicazione ufficiale è arrivata ieri: l’ alta magistratura istituita dalla Convenzione europea per la salvaguardia delle libertà fondamentali ha accettato il ricorso presentato nel giugno 2002 dalla famiglia del giovane: il padre Carlo, la madre Adelaide, (detta Heidi, oggi senatrice indipendente di Rifondazione comunista), la sorella Elena. Le udienze della Corte di Strasburgo potrebbero cominciare prima dell’ estate e saranno pubbliche. Difficile valutare ora quale potrebbe essere l’ impatto giuridico sulla complicata e ramificata vicenda processuale seguita ai gravissimi incidenti di quel luglio 2001 a Genova, culminati il giorno 20 con la morte del giovane manifestante in piazza Alimonda, colpito da un proiettile esploso dalla pistola del carabiniere Mario Placanica, incriminato e poi prosciolto. La Corte, comunque, si pronuncia sulle responsabilità legate alla violazione dei diritti umani, cioè su un campo di azione più ampio dei singoli addebiti penali. La stessa struttura del ricorso compilato dai Giuliani potrebbe segnare le linee di sviluppo del dibattimento. Innanzitutto nel testo si richiama l’ articolo 2 della Convenzione firmata da 41 Stati: «Il diritto alla vita». La tesi della famiglia è che ci sarebbe stato «un uso eccessivo della forza» da parte dei carabinieri nei momenti più drammatici degli scontri, con Carlo che prima scaglia un estintore verso la «jeep» dei militari e subito dopo cade, trafitto da una pallottola alla testa. Il corpo finì per due volte sotto le ruote del «defender»: non ci fu il soccorso immediato e quindi, secondo i legali della famiglia, si verificarono «trattamenti inumani» proibiti dagli articoli 2 e 3 della Convenzione. Ma l’ istanza chiama in causa anche il modo con cui sono state condotte le indagini sia dalla polizia che dal pubblico ministero nel procedimento che portò al proscioglimento di Placanica. E’ prevedibile, quindi, che l’ intervento dei giudici europei possa rilanciare la questione più generale della gestione dell’ ordine pubblico a Genova e la credibilità delle inchieste giudiziarie successive. Sarà tutt’ altro che un processo astratto: le sentenze della Corte di Strasburgo sono direttamente applicabili negli Stati membri, salvo appello al Collegio della Grande Camera.